«Invitiamo fortemente il sindaco Massimo Bitonci ad abbassare le orecchie e a ricucire, se ne ha voglia e soprattutto se ne è capace, lo strappo consumato con Forza Italia. Un partito, quello di cui crediamo faccia ancora parte la vicesindaco Eleonora Mosco, che non più tardi di due anni fa, raccogliendo più voti di quelli della Lega, ha contribuito in maniera importante all’elezione del primo cittadino».
Massimo Bettin e Antonio Bressa, rispettivamente segretario provinciale e comunale del Pd, parlano all’unisono. E spronano Bitonci a risolvere, «possibilmente in tempi brevi», la crisi di maggioranza aperta l’altro giorno dalla sfuriata dell’assessore nonché coordinatore cittadino dei forzisti Stefano Grigoletto: «Se invece, come temiamo, il sindaco ha smarrito il controllo della sua giunta e della sua coalizione, con il rischio di perdere il terzo assessore in poco più di due anni, abbia l’umiltà di presentarsi di fronte ai padovani – osservano Bettin e Bressa – e di dire loro che non è più in grado di andare avanti con questa coalizione. La città e i cittadini non meritano di sopportare oltre questa preoccupante fase d’instabilità».
Secondo i due giovani democratici, alla base del nervosismo di Bitonci, sfociato due settimane fa nella revoca di alcune deleghe ai forzisti Mosco e Grigoletto, ci sarebbe in realtà la vicenda del nuovo ospedale. E soprattutto l’inchiesta aperta di recente dalla procura di Padova (su esposto dell’onorevole del Pd Alessandro Naccarato e ad oggi senza indagati né ipotesi di reato) sulla compravendita dei terreni di Padova Est. «Ormai da mesi, andiamo ripetendo che tutta la faccenda delle aree del Nuovo ospedale è molto più nebulosa di quanto si voglia far credere – ricordano Bettin e Bressa –. Ora speriamo che la magistratura vada fino in fondo sulla vicenda. Se non altro perché in ballo c’è un’opera che vale più di mezzo miliardo di euro». (d. d’a.)
IL Corriere del Veneto – 14 luglio 2016