Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 202 del 30 agosto la legge 19 agosto 2016, recante «Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi». Il provvedimento punta a ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici o di altri prodotti attraverso la realizzazione di alcuni obiettivi prioritari. Entrerà in vigore il prossimo 14 settembre. Il testo, composto da 18 articoli, punta a ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici o di altri prodotti attraverso la realizzazione di alcuni obiettivi prioritari. Una legge che passa innanzitutto dagli incentivi. Presenti anche misure volte alla sensibilizzazione dei consumatori su queste tematiche. (Vai al testo e alla sintesi del provvedimento)
Aiuti a chi innova, fondi agli indigenti, Tari i scontata
Tre milioni di euro in tre anni per progetti innovativi finalizzati alla limitazione degli sprechi alimentari. Altri due mln, per il 2017 e il 2018, destinati a interventi e iniziative per la riduzione dei rifiuti alimentari; ampliamento della dotazione del fondo indigenti e sconto Tari per chi dona i prodotti agricoli in eccedenza. Lo prevede la legge 19 agosto 2016, recante «Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi», pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 202 del 30 agosto 2016. Una legge che passa innanzitutto dagli incentivi. Viene infatti istituito un fondo nello stato di previsione del ministero delle politiche agricole, con 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, destinati all’innovazione nel campo dello spreco alimentare: saranno finanziati progetti innovativi, anche relativi alla ricerca e allo sviluppo tecnologico nel campo della shelf life dei prodotti alimentari e del confezionamento dei medesimi, finalizzati alla limitazione degli sprechi e all’impiego delle eccedenze, con particolare riferimento ai beni alimentari e alla loro destinazione agli indigenti. I progetti potranno riguardare anche la produzione di imballaggi riutilizzabili o facilmente riciclabili e prevedere il coinvolgimento dei volontari del servizio civile nazionale.
Sarà un decreto ministeriale, da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, a definire le modalità di utilizzo del fondo. Non solo. La legge ha ampliato le finalità del Fondo per la promozione di interventi di riduzione e prevenzione della produzione di rifiuti e per lo sviluppo di nuove tecnologie di riciclaggio (art. 2, comma 323, legge n. 244/2007) introducendo anche la promozione di interventi destinati alla riduzione dei rifiuti alimentari. Quindi ai 20 milioni di euro annui già destinati al fondo, finalizzato alla sottoscrizione di accordi di programma e alla formulazione di bandi pubblici da parte del ministro dell’ambiente, ne saranno aggiunti altri due per le iniziative contro lo spreco alimentare.
E’ poi stato rifinanziato con 2 milioni di euro per il solo 2016 il fondo per l’acquisto di alimenti da destinare agli indigenti ed è attivo il bando Agea per l’acquisto di latte crudo da trasformare in Uht da donare ai più bisognosi. Si tratta della prima tranche da 2 milioni del piano complessivo di acquisti da 10 milioni di euro.
Un altro incentivo arriva poi sul versante fiscale. I comuni avranno la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche (Tari) relative ad attività produttive che producono e distribuiscono beni alimentari, in caso di donazione gratuita, diretta o indiretta, agli indigenti. La legge, che entrerà in vigore il 14 settembre prossimo. oltre a introdurre una serie di semplificazioni burocratiche e finanziarie relative alla cessione dei beni alimentari, prevede anche che il ministero della salute possa emanare linee guida per gli enti gestori di mense scolastiche, aziendali, ospedaliere, sociali e di comunità, al fine di prevenire e ridurre lo spreco connesso alla somministrazione degli alimenti, mentre in caso di confisca di prodotti alimentari, l’autorità giudiziaria disporrà la cessione gratuita con priorità all’alimentazione dei più bisognosi o successivamente come mangime per animali. Per quanto riguarda le modalità della cessione da parte degli operatori del settore alimentare, essa deve essere necessariamente gratuita e le eccedenze alimentari destinate prioritariamente a favore di persone indigenti, eccetto quelle non idonee al consumo umano che possono essere cedute per il sostegno vitale di animali e per altre destinazioni, come il compostaggio. E prevista anche la cessione a titolo gratuito delle eccedenze di prodotti agricoli in campo o di allevamento idonei al consumo umano e animale: le fasi di raccolta o ritiro dei prodotti agricoli, effettuate direttamente dai soggetti donatari o da loro incaricati, devono essere svolte sotto la responsabilità di chi le effettua e nel rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza alimentare. Possono essere ceduti ai soggetti donatari anche gli alimenti che presentano irregolarità di etichettatura, purché non riconducibili alla data di scadenza o alle sostanze o prodotti che provocano allergie e intolleranze. Tuttavia la cessione può riguardare anche prodotti che vanno oltre il temine minimo di conservazione, purché siano garantite l’integrità dell’imballaggio primario e le idonee condizioni di conservazione.
Quotidiano sanità e ItaliaOggi – 31 agosto 2016