Lo ha chiarito oggi il ministro della Salute intervenendo alla trasmissione Coffee Break su La 7. I risparmi previsti dal decreto sugli 80 euro derivano da tagli “in beni e servizi non sanitari”, ovvero “appalti, gare, contenziosi”. Su questo “la mano sul fuoco ce la metto io”.
Il decreto approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, non ancora pubblicato in Gazzetta, prevede un taglio ai beni e servizi di Stato, Regioni ed Enti Locali per un totale di 2,1 miliardi nel 2014.
Di questa cifra, 700 milioni spetteranno alle Regioni. Ma in questi tagli entreranno anche i beni e servizi sanitari?
Alla questione ha risposto oggi il ministro della Salute Beatrice Lorenzinintervenendo alla trasmissione Coffee Break su La 7. Per il ministro quei tagli non incideranno sui servizi ai cittadini. Su questo, la mano sul fuoco “ce la metto io”, ha detto Lorenzin.
I risparmi previsti, ha aggiunto, derivano da tagli “in beni e servizi non sanitari”, ovvero “appalti, gare, contenziosi”. Nello specifico, per quello che riguarda la spesa sanitaria, non si ridurranno “farmaci, né servizi alla persona”, bensì si interverrà su “gas, lavanderia, pulizie. Ogni regione avrà la possibilità di rimodulare al proprio interno, liberamente, con i margini che ritiene necessario”.
“I nostri dicasteri – ha spiegato Lorenzin – hanno lavorato sulla spending per un taglio della spesa strutturale non una tantum, per questo, per il 2015-2016 sono indicati dei tagli della spesa non lineari. Ma sono misure che hanno bisogno di tempo per essere attuate, non si realizzano in un giorno”.
23 aprile 2014