Antonello Guerrera. E’ un po’ come quando nella “Trilogia di Londra” Charles Dickens, che descriveva e mitizzava una capitale inglese industrialmente annerita, cita “i parchi polmoni di questa città”. Adesso il paradosso è: come può una metropoli colossale come Londra esser la prima città del mondo a ottenere – dalla National Park City Foundation – il titolo di “parco nazionale cittadino”, come se fosse Yosemite o il “Lake District” vergato dalle penne di William Wordsworth e John Ruskin?
«È proprio così. Non è bizzarro, è qualcosa di storico», ha scritto sull’ Evening Standard Daniel Raven-Ellison, attivista e fondatore dell’associazione London National Park City, «perché le città sono l’habitat più in espansione oggi nel mondo. Non solo: la vita urbana non è meno importante di quella rurale, soprattutto per le specie animali che ospita. Inoltre: i paesaggi urbani sono interessantissimi da esplorare, come i 126 chilometri della passeggiata Capital Ring Walk di Londra. Infine: i cittadini, per quanto riguarda la natura, possono fare moltissimo. Ho iniziato questa campagna sei anni fa e ora ce l’abbiamo fatta».
Raven-Ellison non ha tutti i torti: Londra è una delle più verdi metropoli del mondo e anche una delle più rispettose dell’ambiente, vedi la recente introduzione della “Ultra-low emission zone” nel centro città, per limitare il transito di auto private e ridurre le emissioni. Non solo: a Londra il 47 per cento della superficie è rappresentato da aree verdi come i giganteschi Hyde Park, Regent’s e Richmond Park, ci sono tre milioni di giardini (tra pubblici e privati), ha tanti alberi quanti esseri umani, una densità di popolazione contenuta (5.600 abitanti per chilometro quadrato a differenza dei picchi di 25mila di Manhattan) grazie a edifici spesso bassi. E poi, come ricorda il National Geographic, Londra vanta un numero impressionante di specie animali, circa 13mila, che vivono in 3mila parchi nell’area metropolitana: oltre alle celebri volpi, scoiattoli e falconi, la capitale britannica ospita otto diverse specie di pipistrelli, la più grande schiera di coleotteri “Cervo Volante” in Inghilterra e centinaia di specie di uccelli. Insomma, il curriculum c’è tutto, ma anche il pollice verde, visto che, come ricorda sempre il National Geographic, i londinesi sono uno dei popoli più rispettosi della natura. Non è un caso che da qualche tempo si stanno diffondendo “boschi verticali” su ogni superficie, e cioè edere e moltissime altre piante, dai muri delle case ai lampioni in mezzo alla strada. Ma poi molti «fanno crescere frutta e verdura in spazi pubblici, o persino bucano i recinti delle loro case per far passare liberamente i ricci».
Tutto questo però non basta, perché la nomina a “Primo parco nazionale cittadino del mondo” ha un secondo obiettivo, e cioè sensibilizzare ancora di più i londinesi sul rispetto dell’ambiente, come ha spiegato il sindaco Sadiq Khan, che ha presentato un “contratto” tra cittadini e comune per impegnarsi ancora di più a rispettare l’habitat Londra. Perché, come ha commentato Russell Galt, direttore dell’Urban Alliance dell’International Union for Conservation of Nature (massima autorità mondiale per la Conservazione della Natura) «l’entusiasmo e l’impegno dei cittadini sono estremamente importanti per questa battaglia» per l’ambiente. Intanto, questa settimana, si fa festa a Londra: 300 eventi in nome della natura, ovvio.
LA REPUBBLICA