La Stampa. Dall’Inghilterra arrivano anche buone notizie. In piena crisi sanitaria causata dalla variante del virus, in un ospedale di Londra hanno trovato quella che potrebbe essere una cura efficace contro il Covid. Si tratta di una terapia di anticorpi monoclonali, rivelata dal quotidiano britannico The Guardian, che consentirebbe un’immunità immediata e relativamente lunga, particolarmente indicata a chi è esposto a forti pericolo, per esempio i conviventi non ancora positivi dei contagiati o chi vive in aree a rischio, come le università, che nel Regno Unito hanno visto sorgere molti focolai incontrollati. Un trattamento d’emergenza, insomma, che però ancora necessita di verifiche e approvazioni ufficiali.
Parallelamente ai vaccini, così, la lotta al coronavirus potrebbe dotarsi di uno strumento fondamentale, anche se in questo caso i tempi non sono brevissimi: nella migliore delle ipotesi il farmaco sarà pronto a marzo.
Il cacciatore di tempeste
La scoperta si deve a uno studio, chiamato con una certa enfasi “storm chaser”, il cacciatore di tempeste, sviluppato da University College London Hospital (Uclh) e AstraZeneca, la stessa azienda che produce il vaccino europeo. Lo studio coinvolge l’Uclh, diversi altri ospedali britannici e una rete di 100 siti in tutto il mondo. Il team è ottimista e crede che lo studio dimostrerà che il cocktail di anticorpi protegge dal coronavirus per un periodo compreso tra i 6 e i 12 mesi. Se approvato, verrà somministrato a chi è stato esposto al Covid-19 negli otto giorni precedenti. I tempi, come detto, sono brevi, ma non immediati: inizio primavera, quando i vaccini non avranno certamente ancora raggiunto lo scopo di ottenere l’immunità generale della popolazione. Altro aspetto interessante: il farmaco sarebbe efficace subito, a differenza dei vaccini che necessitano quasi sempre un richiamo dopo alcune settimane dalla prima dose.
La dottoressa Catherine Houlihan, virologa dell’University College London Hospitals NHS trust (UCLH) a capo della ricerca sul nuovo farmaco spiega l’importanza della scoperta: «Se si riuscisse a dimostrare che il trattamento funziona sarebbe uno strumento fondamentale per evitare che le persone esposte al virus sviluppino il Covid-19». In fondo anche questa è una variante inglese».
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