Fiocco (Fp): «Belluno perderebbe 14 dipendenti con il rischio di decurtazione degli stipendi». Il sindacato, dopo il rifiuto a firmare il protocollo regionale, ipotizza una violazione
Diffida all’azienda Usl 1 Dolomiti: il protocollo regionale sull’Azienda Zero non dev’essere applicato. L’aveva detto e l’ha fatto. Dopo essersi rifiutata di firmare il protocollo regionale sottoscritto dalla segreteria generale regionale e dalle sigle del pubblico impiego, sottraendosi dal tavolo, Cgil passa alle maniere forti. Venerdì ha inviato una diffida al direttore generale Adriano Rasi Caldogno, invitandolo a non dar seguito all’accordo. «Il nostro invito spiega il segretario Fp Cgil Andrea Fiocco è di non dare corso al protocollo, consapevoli che comunque questa è una battaglia che si gioca in Regione e non con la singola azienda sanitaria. I legali della Cgil, infatti, hanno motivo di ritenere che in questo protocollo ci siano violazioni della legge regionale 19/2016. Il dato politico che si sta evidenziando è che la vera natura di questa legger era creare l’Azienda Zero, in qualsiasi modo, il più presto possibile». Insomma, la Cgil dice no, lo ribadisce a gran voce e continua a guardare con sospetto la maxi azienda che sta nascendo perché, per costruirla, la sanità Bellunese dovrà metterci del suo. O, meglio, rimetterci. A Belluno, infatti, potrebbe venir chiesto di affidare al colosso 14 dipendenti, per andare a costituire quel carrozzone che conterà 302 dipendenti, di cui 52 dirigenti. I 14 lavoratori rappresentano lo 0,47% dell’organico, mentre lo sforzo economico richiesto è di ridurre i fondi contrattuali dello 0,96%. Quindi, se dovessero essere trasferiti, i fondi con cui si costruiscono gli stipendi saranno decurtati di un valore doppio rispetto alla riduzione di organico. «Se invece, ancor peggio e come noi pensiamo – spiega Fiocco – nessun dipendente dell’Usl 1 dovesse passare alla Zero, avremmo una riduzione ancora maggiore. In sostanza ci sarà un taglio importante dei fondi, più di 150 mila euro ogni anno, a parità di organico. Cioè ogni dipendente avrà una decurtazione salariale che oscillerà tra i 100 e i 200 euro. Credo che i sindacati firmatari dell’accordo avranno difficoltà a spiegare questo accordo ai lavoratori. Certamente faranno riferimento alle risorse promesse, pari a circa 500 mila euro, ma sono soldi del tutto virtuali, poiché basati su risparmi di gestione di cui ad oggi non abbiamo la certezza». (Alessia Trentin)
IL GAZZETTINO – Martedì, 1 agosto 2017