Prima ha riportato in ordine i conti di un’Usl in passato sempre in rosso, chiudendo il bilancio 2012 con un utile di 4,5 milioni («più il contributo di solidarietà alla Regione», per sanare le magagne di altre aziende sanitarie in disavanzo), ora potrebbe diventare il pioniere di una vera rivoluzione per il Veneto, però già avviata in Toscana, con un notevole risparmio di soldi pubblici. Parliamo di autoassicurazione. Sotto i riflettori Alessandro Dall’Ora, direttore generale dell’Usl 22 di Bussolengo, ente dal 15 novembre «scoperto» perchè i Lloyd’s lo scorso agosto hanno disdetto in anticipo il contratto triennale, che sarebbe scaduto il 31 gennaio 2016. Il 9 ottobre è stata indetta una nuova gara, d’area vasta, insieme alle UslI 20 di Verona e 21 di Legnago, coordinata da quest’ultima ma andata deserta.
Le tre compagnie partecipanti al bando si sono però dette disposte a rinegoziare il tutto, così nel suo ruolo di capofila l’Usl 21 le ha convocate e una di queste ha rilanciato un premio di 1,1 milioni per l’Usl capoluogo, di 1,6 milioni per Legnago e di 2,6 milioni per Bussolengo.
Un costo spoporzionato per quest’ultima, soprattutto perchè relativo ai danni sopra i 500 mila euro: quelli al di sotto di tale cifra secondo una delibera regionale vanno in conto direttamente alle aziende sanitarie.
Va poi chiarito che le compagnie calcolano il premio in base soprattutto all’attività chirurgica e alla sinistrosità dell’ente in questione. Ed è proprio questo il nodo del contendere.
«Analizzando i sinistri con danni sopra i 500 mila euro, che per noi rappresentano l’1,34% del totale, l’Usl 22 dovrebbe pagare 1 , 5 milioni di premio e non 2,6 – spiega Dall’Ora -. Ho cercato di trattare il prezzo, ma senza risultato».
Negli anni 2010, 2011 e 2012 Bussolengo ha registrato 150 sinistri: 52 nel 2010, 42 nel 2011 e 56 nel 2012. Di questi, il 52,67% comporta danni fino a 10 mila euro; il 34% da oltre 10 mila a 40 mila euro; l’8,67%o sono relativi a danni tra +40 mila e 150 mila; il 3,33% a sinistri del valore incluso tra +150 mila a 400 mila; e lo 0,67%o coinvolge sia i danni tra +400 mila e 8oo mila euro sia quelli superiori agli 800mila euro. «In generale in sanità oltre il 95% dei sinistri ha come conseguenza danni sotto i 500 mila euro, quindi coperti dalle UsI – ragiona Dall’Ora -. E allora prima di sborsare 2,6 milioni di soldi pubblici per un 1% di danni superiori a tale soglia, voglio rifletterci.
Se non trovo un’offerta migliore sottoporrò a Palazzo Balbi il problema di valutare se accettare comunque l’unica proposta ricevuta, nonostante l’importo oneroso, o se ricorrere a modalità diverse di gestione del rischio. Ovvero l’autoassicurazione». L’Usl 22 ha sollecitato le tre compagnie a formulare un nuovo planning, e una di loro giovedì ha risposto all’invito.
Oggi si dovrebbe conoscere l’esito del confronto, decisivo per la scelta finale.
«Intanto vorrei tranquillizzare tutti i dipendenti – dice Dall’Ora – nessuno di loro è scoperto. Per i danni risponde l’azienda, che può rivalersi sul medico in caso di colpa grave.
Ma per i camici bianchi e altri professionisti esposti a tale rischio abbiamo sottoscritto con i Lloyd’s una copertura alle stesse condizioni di prima, con 6o giorni di retroattività e un premio migliore. Se finora ogni dottore versava 512 euro all’anno di assicurazione per colpa grave, adesso ne pagherà 490. E lo sanno, perchè li abbiamo riuniti in assemblea, in più il 6 dicembre io stesso ho inviato loro una lettera. Qualcuno ha già accettato, altri no, non sono obbligati, possono optare per altre polizze, concordate dai sindacati o singolarmente trattate. Ma l’Usl aveva il dovere di trovare una copertura e l’ha fatto». E così il dg mette a tacere le polemiche sollevate dai sindacati di categoria. «Tutti voi siete coperti per l’attività che svolgete scrive il manager nella missiva ai camici bianchi – tanto ora che è venuta meno la polizza assicurativa dell’azienda, quanto prima, che la stessa era attiva. Eravate chiamati a rispondere personalmente in caso di colpa grave tanto prima, che era attiva la polizza, quanto ora, che la stessa attiva non è più. L’Azienda ha messo a disposizione una copertura per colpa grave con i Lloyd’s di Londra, alle stesse condizioni e con un premio migliore».
Michela Nicolussi Moro – Corriere di Verona – 11 dicembre 2013