Denuncia della presidente della delegazione Schio-Thiene. Intervento nel canile Sengio. «Dormivano su segatura intrisa di urina»
«Cani “sepolti” in un buio seminterrato, maleodorante e in cui gli animali erano costretti a dormire su un pavimento freddo potendo solo utilizzare, come giaciglio, una manciata di segatura intrisa di urina». Non usa mezzi termini, per denunciare lo stato in cui si sarebbe trovata a vivere una trentina di cani nel “rifugio” di Recoaro, la presidente dell’Enpa Thiene-Schio Fabiola Bertoldo. Una situazione, che ha portato al provvedimento di allontanamento dei quattro zampe, a scopo precauzionale.
INTERVENTO. In azione è entrato il servizio veterinario dell’Ulss 5, coordinato dal responsabile Giancarlo Acerbi, di intesa con il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 4, Alberto Toldo, con il veterinario di zona Paolo Lazzari e con due rappresentanti dell’Enpa. Deciso lo spostamento dei cani, in attesa di ulteriori iniziative, a seguito della dettagliata denuncia-segnalazione della presidente dell’Enpa Bertoldo. I 29 cani erano stati trasferiti a Recoaro dalla struttura Segalla di Piovene Rocchette, a seguito di un’ordinanza di sgombero da parte del sindaco, eseguita a fine dicembre. Problemi contingenti alla loro gestione, relativa a questioni di capienza, avevano portato al provvedimento per far trovare una nuova casa ai poveri animali.
SPAZI ANGUSTI. In realtà, come conferma la presidente Bertoldo, i volontari «nel corso di una visita per fare volontariato all’interno del canile Sengio Alto di contra’ Benetti, si sono trovati di fronte a una situazione gravissima. I cani erano accolti in spazi inadeguati e con un odore acre e pungente che impediva di respirare». Stando alla presidente dell’Enpa Thiene-Schio, «a nulla sono valse le nostre richieste di verificare preventivamente o successivamente i canili dove sarebbero finiti i 29 cani».
SCONFORTO. «C’è stato il trasferimento in fretta e furia al canile di Recoaro – conclude Bertoldo -. Nessun rispetto per chi aveva chiesto questi controlli e nessuna verifica successiva». Ora i cani sono stati trasferiti al canile di Arzignano e di Lonigo, per un’adeguata accoglienza.
Il Giornale di Vicenza
9 gennaio 2011