Le istituzioni europee vogliono fare dell’esposizione universale che si terrà nel 2015 a Milano un’occasione per rilanciare il ruolo dell’Europa a livello mondiale. L’impegno è giunto in occasione di un convegno a Bruxelles alla presenza del premier Enrico Letta. In un mondo dove muoversi è sempre più facile e Internet è sulla scrivania di tutti o quasi, la sfida sarà di ridare slancio all’idea stessa di esposizione universale, nata a metà Ottocento in un’epoca molto diversa.
L’Expo 2015 «deve servire a rafforzare il ruolo dell’Europa nel mondo, con un grande marchio italiano ed europeo», ha affermato il presidente della Commissione José Manuel Barroso in un discorso. «Sono fiducioso che l’Expo 2015 di Milano attirerà visitatori e investimenti su una scala senza precedenti. Sono felice e orgoglioso che un evento così importante si tenga in Europa. L’Unione europea e la Commissione europea sono determinate ad aiutare perché sia un successo».
Dal canto suo, il premier Letta ha spiegato: «Il nostro obiettivo è di fare un continuum fra il semestre italiano di presidenza del Consiglio europeo, il nuovo parlamento, la nuova Commissione, il nuovo presidente del Consiglio europeo, e l’esposizione universale di Milano». La più recente esposizione universale, una manifestazione che si svolge a cadenza irregolare, si è tenuta a Shanghai nel 2010. L’ultima esposizione universale in Europa si svolse ad Hannover nel 2000.
Il premier ha compiuto ieri una lunga visita a Bruxelles dove ha incontrato la Commissione e ha presentato a un parterre, a dire il vero molto italiano nonostante il luogo, la prossima esposizione universale. Una manifestazione che il governo Letta vuole contribuisca al ritorno della crescita economica. Secondo l’American Chamber of Commerce in Italy, nella sede del Parlamento il premier ne ha approfittato per incontrare i rappresentanti di alcune aziende americane tra cui Nike, Time Warner e Walt Disney.
Gli interventi del convegno di ieri hanno toccato vari aspetti. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha ammesso che l’esposizione universale «è una occasione da non mancare» per rilanciare il ruolo della città in Europa e nel mondo. Il commissario all’industria Antonio Tajani ha messo l’accento sui risvolti legati al turismo, anche perché il commissario all’Expo 2015, Giuseppe Sala, presente anche lui ieri a Bruxelles, ha detto di prevedere l’arrivo di quattro milioni di turisti dalla sola Europa.
Per ora si sono registrati alla manifestazione 142 Paesi (ad Hannover, 13 anni fa, furono 180). Dal canto suo, Paolo Di Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo e deputato del Partito democratico, ha ricordato che il tema principale dell’esposizione milanese è l’alimentazione. Notando una domanda in continua crescita, Di Castro ha messo in luce un fenomeno di «neo colonialismo» e di «accaparramento delle terre» per ovviare a eventuali scarsità di cibo.
Il Sole 24 Ore – 30 gennaio 2014