«Pensiamo alla qualità dei servizi, non alla sede della nuova Ulss». Non ha tentennamenti il sindaco Riccardo Poletto sull’ipotesi di “spacchettare” i vertici dell’azienda sanitaria tra Bassano e Thiene, come ipotizzato dal presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 4, Robertino Cappozzo. L’ipotesi avanzata da quest’ultimo è di lasciare ai piedi del Grappa la sede legale dell’Ulss pedemontana che nascerà il primo gennaio, e portare la sede logistica, cioè gli uffici, all’ex ospedale “Boldrini” di Thiene.
Una proposta che trova Poletto tiepido. «Il consiglio regionale ha già deliberato che la sede legale sarà a Bassano – commenta -, e questo è un punto fermo. Sulle altre questioni si può discutere, anche se accanto ai sindaci, dovranno intervenire anche i vertici dell’azienda, visto che la questione riguarda soprattutto la loro organizzazione interna». Più che del luogo in cui siederanno i vertici della futura azienda sanitaria, per Poletto, bisogna occuparsi del rapporto con il territorio. «L’Ulss 7 avrà in carico sessanta Comuni e 368 mila abitanti – riprende – con tre ospedali a Santorso, Bassano e Asiago che copriranno oltre novecento posti letto e una settantina di strutture dedicate ad anziani non autosufficienti e disabili. Partiamo da qui».
Numeri che individuano un ambito ottimale secondo gli standard più recenti e si traducono in un’azienda sanitaria con oltre 4 mila dipendenti per un valore di produzione superiore ai 642 milioni di euro. «Rispetto alle attuali Ulss 3 e 4 – riprende – nascerà una realtà nuova, ed è chiaro che qualche cambiamento ci sarà. I cambiamenti richiedono sempre qualche adattamento. L’obiettivo, però, deve essere il miglioramento dei servizi sul territorio, vale a dire la qualità del welfare fornito. In questo senso mi sembra fondamentale prestare attenzione a tutti i processi che avvicinano la sanità ai cittadini anche nel senso di prossimità alle famiglie».
Famiglie e cittadini ai quali, secondo Poletto, interessano soprattutto i prodotti in uscita da sportelli e ambulatori. «Le preoccupazioni principali degli utenti – aggiunge – riguardano i tempi di attesa per una visita, la disponibilità del personale, la qualità delle visite più del luogo in cui siedono i vertici. Credo anche che l’idea di trattare equamente i tenitori delle due Ulss che si sono fuse vada in questo senso. Parità di trattamento significa prima di tutto garantire la permanenza e se possibile il miglioramento di ciò che già c’è». Resta, per Poletto, la possibilità di mettere in agenda tutti gli aspetti che riguarderanno la nuova realtà. «Il tema della ripartizione dei vertici dell’azienda sanitaria in due sedi, una legale e una logistica – chiude – non è ancora stato affrontato in forma ufficiale. Come ho già detto, ne possiamo parlare valutando tutte le opzioni. In considerazione dei cambiamenti che ci attendono, ogni occasione di confronto è benvenuta».
Il Giornale di Vicenza – 15 dicembre 2016