Compie un anno la legge 166 contro lo spreco alimentare, firmata dalla parlamentare Maria Chiara Gadda (Pd), ed è tempo di bilanci. Il termometro è quello della Fondazione Banco Alimentare, l’organizzazione più strutturata nel Paese, fra le molte impegnate in questo campo, in tema di raccolta e redistribuzione del cibo avanzato. Se si raffrontano i periodi ottobre-giugno 2016 (prima delle legge) e 2017, il dato complessivo registra un aumento del cibo salvato dalla spazzatura del 20%: da 3 milioni e 400 mila chili a 4 milioni e 100. Da 58 mila chili a 132 mila il salto in avanti delle regioni del Sud: al Nord l’aumento è stato «solo» del 13 per cento, ma in questa parte di Paese si raccolgono 2 milioni e mezzo di chili di alimenti. Utile anche vedere com’è cambiato (in meglio) il comportamento delle catene di grande distribuzione, che si sono aperte a questa nuova mentalità. La Coop con il progetto Buon Fine si occupa della raccolta e distribuzione (a chilometro zero) a favore di alcune associazioni selezionate che aiutano i più poveri: dal 2015 al 29016 sono state donate 6 mila tonnellate di merce rispetto alle precedenti 5.143; i punti vendita coinvolti sono saliti da 587 a 943 e le onlus destinatarie sono oggi 943 rispetto alle 800 del 2015.
La legge anzitutto ha dato norme sicure, scavalcando i dubbi di tecnologi alimentari e funzionari delle varie aziende sanitarie che spesso impedivano o rallentavano la raccolta di cibo avanzato,ad esempio, dalle mense. È stata inserita la possibilità di recuperare i cosiddetti «prodotti tmc», ovvero quelli sulle cui confezioni leggiamo «da consumarsi preferibilmente entro»: nel caso di confezioni sigillate e di prodotto integro, anche il prosciutto che si suggeriva di consumare entro una certa data può essere ritirato e consegnato il giorno dopo, perché non fa male alla salute ma ha magari soltanto perso un po’ di sapore o fragranza.
Una legge che ha messo in sicurezza anche le grandi aziende, insomma. Non solo. Le navi da crociera hanno scoperto che il cibo avanzato alla fine di un viaggio non va necessariamente indirizzato al sacco nero, ma può essere ritirato: Banco Alimentare lo ha fatto per nove sabati dal 20 luglio con Costa Crociere recuperando ogni volta circa 80 kg di cibo di grande qualità e pregio che vengono consegnati alla Fondazione L’Ancora di Varazze. La legge che ha cambiato mentalità è arrivata mentre a Milano, grazie all’Expo, apriva i battenti il Refettorio gestito dalla Caritas, dove gli chef cucinano con gli avanzi ritirati per questa mensa dei poveri. Proprio Caritas ambrosiana segnala che grazie alla legge ha visto «ha visto significativamente aumentare le donazioni da parte delle aziende e oggi siamo in grado di raccogliere e offrire alle persone svantaggiate 300 tonnellate di generi alimentari all’anno».
L’onorevole Gadda è soddisfatta perché «questa nostra legge è diventata un modello per altri Paesi europei». Ma guarda avanti: «Vogliamo estendere l’applicazione della legge ad altri ambiti come i prodotti scolastici, quelli per l’igiene della persona, i dispositivi sanitari. Inoltre bisogna proseguire sulla semplificazione burocratica e sulle agevolazioni fiscali destinate al Terzo settore». E ci sarebbe un’altra cosa come ricorda il presidente del Banco, Andrea Giussani, comunque soddisfatto per come è andato l’anno: «Sono ancora pochi i Comuni che applicano lo sconto sulla tassa rifiuti per chi dona, come previsto dalla legge».
Elisabetta Soglio – Il Corriere della Sera – 14 settembre 2017