Torna sul tavolo regionale il futuro dell’Istituto Oncologico Veneto di via Gattamelata. E torna con l’allarme lanciato dal Pd; il rischio di un suo trasferimento in toto a Castelfranco e la perdita della centralità padovana. I dubbi in tal senso sono stati sollevati l’altra mattina in V Commissione Sanità dove – dopo mesi di silenzio – si è tornati a parlare del Busonera e della proposta di modifica delle schede ospedaliere.
L’assessore alla Sanità Luca Coletto, in occasione della delibera che prevedeva uno spostamento verso il Trevigiano, aveva assicurato che si trattava in realtà di un ampliamento e non di un depotenziamento di Padova: l’apertura di nuove attività chirurgiche nel presidio castellano accanto a quelle di via Gattamelata. Ma per il Pd non è cosi e c’è il rischio concreto di un trasferimento del presidio. A sollevare il caso è il consigliere regionale Claudio Sinigaglia, componente della V Commissione. «Ci sono due passaggi, nelle schede ospedaliere, che lo fanno ritenere», precisa Sinigaglia, «C’è una frase, in corrispondenza alla scheda sullo Iov a Castelfranco, in cui si parla di “centro regionale di supporto e coordinamento della rete oncologica su due sedi. Previsione di riconoscimento di Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico (Irccs)”. In sostanza: si chiederà il riconoscimento di Irccs anche per Castelfranco, Padova è già Irccs, che senso ha farlo anche per il presidio trevigiano?».
Ma non è l’unico passaggio dubbio: in un’altra scheda si elencano le varie attività assegnate a Castelfranco precisando che si tratta di “attività con previsione di piano di riassorbimento triennale all’interno del presiio di Montebelluna”. «Questo significa», incalza Sinigaglia, «che fra tre anni Castelfranco diventa tutto Iov perdendo le generalità». Una soluzione, questa, che non convincerebbe neppure i trevigiani. «Chiediamo chiarezza», conclude il consigliere regionale, «l’Irccs deve restare unico e la sede deve rimanere a Padova, mentre a Castelfranco devono trovare posto eventuali ampliamenti. Questo però deve essere detto con chiarezza. E serve altresì un incontro con l’Università prima della modifica delle schede». La commissione dovrebbe esprimersi dell’incontro del prossimo giovedì.
SabrinaTomè – Il Mattino di Padova – 11 settembre 2016