Riportiamo ampi stralci dell’intervista rilasciata da Alberto Brambilla, esperto di previdenza ed ex sottosegretario alWelfare, a MaurizioBelpietro durante la trasmissione “La telefonata” su Canale 5
Che ne pensa di questa proposta di utilizzare il Tfr per ridare un po’ di ossigeno all’economia?
«La proposta presenta alcune problematiche: la prima è di natura educativa, perché noi invitiamo i nostri giovani ad usare una forma di protezione, ilTfr, per consumi correnti anzichéper risparmiare, e questo significa distruggere 20 anni di fondi pensione, ambito dove l’Italia è fanalino di coda perché la media dei Paesi Ocse nel rapporto tra patrimonio dei fondi pensione e Pil è pari a 75-76 e noi non arriviamo nemmeno a 7».
Spieghiamo. Il Tfr che una volta veniva dato ai lavoratori quando lasciavano l’azienda, adesso con la nuova legge è in gran parte investito nei fondi pensione e in parte nell’Inps. Serve a costruire una pensione alternativa. È così?
«Sì, il Tfr ha una duplice funzione. Innanzitutto è volontario, quindi uno può decidere se tenerlo in azienda per sé o semetterlo nei fondi pensione. Oggi abbiamo circa 6miliardi che vanno ai fondi pensione e 6miliardi all’Inps e poi cene sono una decina che rimangono nelle imprese. E il Tfr serve, per chi lo lascia nelle imprese: èun ammortizzatore sociale chemoltici invidiano. Pensatea un lavoratoreche lavora 5-6 anni e poi viene lasciato a casa, e indipendentemente da tutto lui ha 5-6 mensilità con cui può cominciare a vivere, a cercare un altro posto di lavoro. Quindi questa mossa di Renzi (…) distrugge un ammortizzatore sociale, quindi vorrà dire che lo Stato dovrà pensarci lui».
L’altro problema è che quando andrà in pensione, se la pensione non sarà elevata, doveva esserci una pensione privata e ora non ci sarà più. È corretto?
«Questoè il grosso problema. Chi ha cominciato a lavorare dal 1996 non avrà più tutto uno schema di protezioni sociali che si chiamano maggiorazioni sociali, integrazioni al minimo, quattordicesima mensilità. (…) Quando questi giovani si troveranno in pensione, il metodo contributivodirà loro: quello che hai pagato prenderai come pensione, per cui a questo punto la previdenza complementare va fatta. (…) Quindi invitarli oggi a consumare senza pensare che poi in futuro saranno a carico del Paese è grave».
Stiamo facendo un po’ come le cicale. Consumiamo tutto ciò che c’è da parte senza pensare a quando arriveranno i momenti complicati. Insomma, non le piace questa proposta…
«No non mi piace (…) E poi ci sono anche dei costi, cioè i 6miliardi di Tfr che entrano all’ Inps per il bilancio pubblico sono considerate entrate».
Quindi ci saranno 6miliardi inmeno per l’Inps e dieci per le aziende…
«Le aziende oggi il Tfr lo pagano tra l’1,4 e l’1,5% del tasso di interesse. Questi 7-8miliardi che le aziende chiederanno alle banche neanche nel libro dei sogni glielo faranno pagare l’1,5%».
A proposito di tasse, questo Tfr che oggi viene tassato più favorevolmente rispetto al reddito, come verrà tassato in busta paga secondo lei?
«Secondo l’ipotesi di Renzi verrà tassato a tassazione separata, quindi un lavoratoremedio avrà, se lo mette nei fondi pensione, una tassazione tra il 9 e il 15% a titolo definitivo. Se lo prende in busta paga lo pagherà tra il 26 e il 28% di tasse».
Libero – 2 ottobre 2014