di Davide Paolini dal sito del Sole 24 Ore. E’ davvero singolare che quando non si vuol far capire al popolo dell’ Unione europea si comunichi con un linguaggio misterioso: mai sentito parlare del Partenariato Transatlantico per il Commercio e gli Investimenti o meglio con l’acronimo inglese Ttip? Con questa sigla è stato definito il trattato di libero scambio per il commercio fra gli Usa e l’Unione europea. Una delle tante e nefande conseguenze di questo accordo giunto alla sua fase decisiva (il prossimo confronto avverrà il 19 maggio) sarà la regolarizzazione di un fenomeno assai costoso per la nostra bilancia commerciale , ovverosia l’ ItalianSounding che non pochi problemi provoca alle produzioni italiane protette da Dop e Igp, ma non solo . Washington sembra infatti irremovibile nel non riconoscimento delle denominazioni d’origine nazionali tutelate dal sistema europeo.
Sistema che, secondo gli americani, danneggerebbero lo sviluppo sul mercato interno e internazionale delle loro aziende. Quindi via libera a Parmesan, Gorgonzola Cheese e ad altri nomi alimentari generici a discapito dei nostri marchi. Molto probabilmente si giungerà a un compromesso simile a quello canadese che prevede la copresenza sul mercato interno dei nostri prodotti italiani veri e di quelli contraffatti locali. Alla luce di queste novità, le domande sorgono spontanee: Dop e Igp hanno ancora un valore internazionale o la loro efficacia è circoscritta al solo territorio dell’ EU, laddove ancor pochi consumatori conoscono cosa significano tali sigle per differenziare i prodotti? Cosa aspettano i burocrati di Bruxelles a decidere investimenti per diffonderne la conoscenza? Comunque in Italia in molti cominciano a proporre un marchio unico che contraddistingua i giacimenti italiani, tipo made in Italy (ma questo è ormai noto non possa essere un marchio), ma quale e in quale modo? Chissà quanti falsi giacimenti italiani continueranno a circolare per il mondo.
Lo strano è che di questo Ttip , che avrà conseguenze anche in altri campi (Ogm etc) proprio in vista delle elezioni europee non se ne parla, che siano i candidati “ignoranti “ del problema?
ilsole24ore.com – 15 maggio 2014