Il comunicato dell’Istituto. Il Governo valuta possibili modifiche
Sull’incumulabilità tra pensione quota 100-102-103 e redditi da lavoro, l’istituto di previdenza non fa altro che applicare la legge, in base alla quale si deve sospendere la pensione e si devono recuperare le mensilità pagate indebitamente. Il Governo, tuttavia, valuterà se modificare la norma.
A seguito di alcuni casi divenuti oggetto delle cronache nelle scorse settimane, riguardanti pensionati con le “quote” che hanno ricevuto dall’Inps la richiesta di restituire gli importi della pensione nell’anno in cui hanno avuto anche redditi da lavoro, l’istituto di previdenza ieri ha precisato tramite un comunicato stampa che le disposizioni normative prevedono la non cumulabilità di quota 100-102-103 con redditi da lavoro dipendente o autonomo fino a quando si maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia.
Si tratta dei redditi percepiti nel periodo compreso tra la data di decorrenza del trattamento pensionistico e la data di compimento dell’età richiesta per la pensione di vecchiaia, a condizione che tali importi siano riconducibili ad attività lavorativa svolta nel medesimo periodo.
Questa disposizione viene comunicata ai pensionati nel momento in cui viene liquidata la pensione. L’incompatibilità prevede una eccezione per i redditi da lavoro autonomo occasionale fino a 5mila euro di importo lordo all’anno, tenuto conto anche degli importi eventualmente riferiti ai mesi dell’anno precedente la decorrenza della pensione e/o successivi al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia.
Inoltre nella circolare 117/2019 dell’Inps si trova un elenco tassativo di ulteriori redditi che non rilevano ai fini dell’incumulabilità, tra cui le indennità per cariche elettive, i redditi di impresa non connessi ad attività di lavoro, le indennità dei giudici di pace, quelle dei giudici onorari e dei giudici tributari, l’indennità sostitutiva del preavviso, l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.
A fronte di questo quadro normativo, il 24 gennaio il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, in risposta a una interrogazione a risposta immediata in commissione Lavoro alla Camera su due vicende di cronaca ha affermato che «nel prendere atto che la vicenda segnalata è meritevole di attenzione e del giusto approfondimento istruttorio, concludo rappresentando che il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in raccordo con gli altri attori istituzionali coinvolti e nel pieno rispetto dei vincoli di finanza pubblica, valuterà possibili interventi utili a superare le criticità sollevate».