Prima indagine conoscitiva del ministero della Salute – in collaborazione con il Miur – sull’applicazione delle Linee guida nazionali sulla ristorazione scolastica. Il primo dato che salta all’occhio è la scarsa risposta delle strutture sollecitate a rispondere al questionario: dei 7.733 istituti scolastici comprensivi dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado presenti su tutto il territorio nazionale, hanno risposto 1.168 (per un totale di 4.294 plessi). Tra i rispondenti, in ogni caso è emersa una «diffusa conoscenza (73%) delle Linee di indirizzo nazionali»: solo una minima percentuale (2,39%) di scuole pur conoscendole non le applica. E «analizzare le motivazioni che sono alla base del mancato utilizzo, potrebbe essere utile al fine di coordinare e rendere omogenee le attività inerenti il servizio di ristorazione nelle scuole».
La rilevazione periodica della soddisfazione dell’utente, che avviene nel 74% delle scuole, secondo il ministero dovrebbe essere realizzata in tutte le scuole poiché tale rilevazione è di fondamentale importanza non solo per valutare il gradimento ma anche per migliorare la qualità del pasto e la palatabilità delle pietanze.
Una delle criticità del servizio evidenziata dall’indagine è la distribuzione di frutta al momento dello spuntino prevista solo nel 28% degli istituti. «Malgrado gli sforzi per incrementare il consumo di frutta e verdura nei bambini, attraverso iniziative e campagne di informazione promosse da varie istituzioni, tale risultato indica un’insufficiente sensibilità», commentano dal ministero.
Per quanto riguarda un argomento di grande attualità come le eccedenze alimentari, rilevate solo nel 58% delle scuole, è fondamentale che ogni struttura proceda ad un monitoraggio, ricercandone le cause sia per perseguire obiettivi di riduzione che di riutilizzo.
In conclusione, la molteplicità delle informazioni acquisite permetterà di individuare specifici ambiti di intervento e programmare strategie di educazione alimentare.
Iniziative simili verranno riproposte al fine di monitorare l’andamento del servizio e verificare il miglioramento o la risoluzione delle criticità riscontrate.
Il Sole 24 Ore sanità – 16 giugno 2015