Sempre più voraci, sempre più numerosi e, soprattutto, sempre più aggressivi. Planano sui tavolini dei caffè, si lanciano sui vassoi dei camerieri, afferrano al volo panini, tramezzini e persino gelati da passeggio, com’è accaduto l’altro giorno a un bambino straniero “derubato” al volo del suo cono in Piazza San Marco.
L’arrivo della bella stagione, con l’aumento delle quantità di cibo ovunque, sembra aver trasformato i gabbiani in uccelli rapaci che non hanno paura di nulla e puntano diritti all’obiettivo: i club sandwich del Caffè Florian, i panini del Quadri, preferibilmente, ma anche vecchi colombi in difficoltà che uccidono con un colpo di becco per poi squartarli e mangiarne le interiora.
L’allarme, anche dopo l’episodio inquietante accaduto nei giorni scorsi sulla terrazza dell’hotel Gritti, è stato rilanciato dall’Associazione Piazza San Marco che sta vagliando nuovamente le (poche) soluzioni per arginare il fenomeno. Oltre alla paura, i danni: un vassoio su dieci che esce dalle cucine dei caffè della Piazza vola a terra per colpa dei gabbiani e, in frantumi, finiscono piatti, bicchieri, teiere, portaceneri, oltre ovviamente al cibo portato via.
L’anno scorso, come spiega il presidente Alberto Nardi, era stato contattato un falconiere. Ma un po’ per questioni burocratiche, un po’ per il costo elevato (dai 30 ai 40 mila euro), un po’ per i dubbi sull’opportunità di far incrociare il falco con i gabbiani sui masegni marciani, l’ipotesi era stata accantonata. Ma non del tutto.
Come spiega Stefano Stipitivich del Caffè Florian, era stato fatto un tentativo con una specie di pallone gonfiabile a forma di gufo con occhio riflettente. La sagoma era stata posizionata in laguna, per vedere se faceva effetto. Ma, dopo poco, i gabbiani avevano mangiato la foglia ed erano ritornati più aggressivi e numerosi che mai.
Per ottenere risultati apprezzabili, la presenza di un falco in Piazza San Marco – così come già da tempo esiste all’aeroporto Marco Polo – dovrebbe essere garantita per almeno un anno, con voli due volte al giorno. Sperando che basti.
Perché così ben nutriti, indisturbati, padroni dei sacchi dei rifiuti e della montagna di avanzi che ogni giorno migliaia di turisti lasciano cadere a terra; così furbi, anche, si permettono di scegliere i panini migliori, gli snack più saporiti, i gelati appena fatti.
«È nata una nuova generazione di gabbiani che non ha paura di nulla; sono diventati potenti e prepotenti», continua Stipitivich. «Ora non basta più un cenno della mano per allontanarli e così i camerieri sono costretti a difendere quello che portano sui vassoi. Finora non ci sono stati problemi per gli uomini, ma se sbagliano un colpo rischiano di ferire anche gravemente».
Manuela Pivato – La Nuova Venezia – 31 marzo 2016