di Manuela Trevisani*. Il consiglio regionale si è ufficialmente impegnato a porre mano al sistema veneto dei servizi veterinari per salvaguardare l’attività degli operatori, tutelare la salute dei cittadini e continuare a sostenere il settore agroalimentare. Impegno che è stato sancito ieri, in occasione di un incontro avvenuto a Palazzo Ferro Fini, a cui hanno partecipato il segretario regionale Fvm-Sivemp (il sindacato dei veterinari) Roberto Poggiani, il suo vice Franco Cicco, il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, i presidenti della IV e della V commissione, Davide Bendinelli (Agricoltura) e Leonardo Padrin (Sanità), i consiglieri Bruno Pigozzo, Graziano Azzalin e Claudio Sinigaglia. Poggiani ha illustrato le difficoltà in cui i servizi veterinari, sottodimensionati rispetto ai compiti e al volume dell’agroalimentare veneto, oggi si trovano a operare.
«I veterinari pubblici della Regione, riferiti alla popolazione residente, sono circa il 30% in meno della media nazionale», ha spiegato. «In Veneto su 4,8 milioni di abitanti ci sono 320 veterinari dipendenti e 70 convenzionati. Con la falcidia di apicalità e quadri intermedi che la Regione intende ora introdurre verranno messe a rischio le funzionalità dei servizi, che in molti casi saranno decapitati».
Attualmente, infatti, le Ulss sono in difficoltà nel far fronte a tutti i compiti istituzionali. E questo proprio nel momento in cui si ripresentano gravi emergenze, dall’aviaria alla West Nile. A rischio ci sono varie attività, a partire dalle profilassi di Stato, che hanno già subìto un drastico taglio dei finanziamenti regionali. «Inutile far notare come il mantenimento della qualifica di territorio indenne da determinate malattie del bestiame rappresenti un valore aggiunto per la zootecnia veneta», ha osservato il segretario Fvm-Sivemp.
«E come mettendo a rischio le profilassi si creerebbero danni agli operatori economici e rischi per la salute dei cittadini». I rappresentanti del consiglio regionale hanno manifestato preoccupazione per la questione (sollevata nelle scorse settimane dal quotidiano L’Arena): nei prossimi giorni la IV e la V commissione congiuntamente effettueranno un monitoraggio dei fabbisogni per verificare le necessità del settore e trovare soluzioni.
«La relazione di Poggiani ha fatto emergere una situazione difficile: ora valuteremo che provvedimenti prendere», è stato il commento di Ruffato. «È nostro interesse introdurre una norma che salvaguardi e valorizzi il servizio dei veterinari, non solo perché tutela la salute dei cittadini, ma anche perché sostiene il nostro settore agroalimentare e di conseguenza la nostra economia».
*L’Arena – 6 settembre 2013