La bozza del decreto liberalizzazioni. Separazione della rete gas Snam dall’Eni. Stretta sulle tariffe Rca. Parziale marcia indietro sul commercio. Novità su banche e farmacie. Confermato stralcio norma art18. Resta incognita taxi
Via libera alla separazione proprietaria della rete gas Snam dall’Eni. Stretta sulle tariffe Rca ma stralcio del divieto di monomandato. Parziale marcia indietro sulla rete dei carburanti e sul commercio. Novità su banche e farmacie. Confermato lo stralcio della norma che interveniva sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per facilitare le fusioni. Il tutto con l’incognita dei taxi che si risolverà solo oggi.
Il decreto liberalizzazioni (leggi la bozza), atteso al Consiglio dei ministri di domani, è ormai pronto anche se potrebbero esserci limature ancora nelle ultime ore e nel corso del Cdm, su Eni (separazione della sola Snam Rete Gas o dell’intera Snam) e sulle tariffe minime dei professionisti. Da chiarire anche il destino delle misure sul settore postale e sulle concessioni a gara per le spiagge, che non compaiono nell’ultima bozza. Nella relazione che apre il testo, il governo si pone come obiettivo la lotta ai privilegi e individua nel Dl sulle liberalizzazioni solo un primo intervento per la crescita.
Tornando alle singole misure, spicca la separazione proprietaria della rete gas da Eni che scatterà con un Dpcm da emanare entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto. Di forte impatto per il gas anche i nuovi parametri per la definizione delle tariffe che avvicineranno l’Italia alla media Ue. Cambia nome l’Authority per l’energia: sarà l’Autorità per le reti con competenze nel settore dei trasporti, inclusi i taxi, con la fissazione del numero di licenze (sentiti i sindaci) e i livelli delle tariffe. La stessa Autorità dovrà eventualmente proporre al governo la separazione proprietaria della rete ferroviaria. Eliminato l’obbligo di applicare i contratti collettivi di settore nel trasporto ferroviario.
Per ridurre le tariffe Rca, gli assicuratori avranno l’obbligo di informare il cliente sulle proposte di almeno tre diverse compagnie. Viene inoltre eliminata la procedura del risarcimento diretto del danno subito dal conducente non responsabile, correttivo che dovrebbe portare a ridurre il premio assicurativo. Riduzione delle tariffe per gli automobilisti che autorizzeranno le assicurazioni a installare una ‘scatola nera’ che registrerà l’attività del veicolo. Pene più severe per le frodi sulle attestazioni di invalidità derivanti da incidenti. Salta però la misura fortemente contestata dagli assicuratori sul divieto di collocamento diretto o attraverso agenti monomandatari dei prodotti ai clienti finali.
Gli istituti di credito e gli intermediari finanziari, se condizionano l’erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita sono tenuti, a «sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi». Arriva il conto corrente bancario di base. Sarà un decreto, in assenza di una convenzione con l’Abi, a fissarne i criteri. Prevista l’individuazione ex lege delle commissioni che le banche applicheranno sui prelievi con bancomat. Si allarga il capitolo farmacie, con libertà di orari e turni e sconti estesi anche ai farmaci di classe A quando non sono rimborsati dallo Stato. Estesa la deregulation per la vendita di quotidiani e periodici fuori dalle edicole.
Salta agli occhi l’assenza dell’articolo sulla libertà di praticare sconti e saldi. L’articolo 2 viene sostituito dalla «semplificazione e liberalizzazione di alcune modalità di promozione commerciale». In pratica si prevede che le vendite abbinate promozionali di prodotti di diverse tipologie siano ammesse anche al di fuori delle occasioni tradizionali. Marcia indietro sulla benzina. Lo stop alle esclusive nelle forniture dalle compagnie varrà solo per i gestori che sono anche proprietari degli impianti. Salta anche il diritto di riscatto, definito un vero «esproprio» dai petrolieri. Viene sostituito dalla possibilità che compagnie e gestori, da soli o in cooperative, si accordino per l’effettuazione del riscatto degli impianti previo indennizzo. La liberalizzazione degli impianti completamente automatizzati viene limitata fuori dai centri abitati. Confermata la vendita libera di prodotti non oil.
Restano in campo il pacchetto sui servizi pubblici locali e la società a responsabilità semplificata per i giovani con meno di 35 anni che potranno costituire una società con un capitale minimo di 1 euro e una comunicazione unica telematica al registro delle imprese. A Palazzo Chigi il compito di monitorare la promozione della concorrenza a livello regionale e locale e di supportare gli enti locali nella dismissione delle partecipazioni nei servizi pubblici. Restano anche il rafforzamento della class action e il pacchetto professioni. Vengono abrogate tutte le tariffe professionali, sia minime sia massime, con obbligo di comunicazione del preventivo. Arrivano poi i concorsi per i nuovi notai: entro il 2014 ci saranno 1.500 posti in più. Possibile il tirocinio nell’ultimo biennio universitario per l’accesso alle professioni.
Non trova spazio invece il pacchetto sull’Agenda digitale, sollecitato anche ieri, durante un’audizione alla Camera, dal presidente dell’Authority per le comunicazioni Corrado Calabrò.
ilsole24ore.com – 19 gennaio 2012