Avanti con il piano. Nel consiglio dei ministri, durato oltre tre ore, c’è stato spazio per discutere del decreto in arrivo la prossima settimana sulle liberalizzazioni. Il varo dovrebbe arrivare il 19 gennaio o il 22. Durante la riunione di ieri non sarebbero comunque mancate osservazioni. Tra gli esiti della riunione dovrebbe esserci probabilmente anche lo stralcio della norma che tocca l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori per favorire le fusioni tra imprese. Sul punto si sarebbe soffermata il ministro competente, Elsa Fornero, per mettere in evidenza l’opportunità di rimandare un intervento in materia a un veicolo diverso dopo un più complessivo confronto con i sindacati. Leggi l’articolo del Sole 24 Ore “Fornero dell’articolo 18 mi occupo io”
Il Ministro non ha voluto rilasciare alcun commento poi sull’ipotesi di un ritocco all’articolo 18 per decreto. In Consiglio dei Ministri la sua posizione però è stata chiara: nessuna misura sui licenziamenti fuori dal confronto sul mercato del lavoro. Altrimenti la trattativa non parte neppure. Silenzio del ministro anche sulle singole proposte avanzate dalle parti. L’intenzione è quella di rispettare il metodo adottato: ascoltare tutti singolarmente e poi confronto sulle possibili misure con il premier Monti. Non si sa se verrà accolta la richiesta dei sindacati di un confronto unitario prima di adottare misure di qualsiasi tipo. Un confronto che per i sindacati dovrebbe essere allargato anche agli altri temi di politica economica, primo fra tutti quello della previdenza.
Ma tornando al Cdm, al ministro della Giustizia, Paola Severino, il compito invece di fare una valutazione sul pacchetto professionisti. Severino non ha mancato di rilevare come sul tema esista già una delega al governo da portare avanti attraverso un regolamento e che quindi occorrerà un preciso coordinamento con eventuali altri interventi. Dal canto suo, il premier ha ritenuto fondate le ragioni non solo della Fornero ma anche della stessa Severino, nell’ottica comunque di un lavoro di squadra che dovrà portare al via libera del Dl in tempi molto stretti.
La separazione della rete ferroviaria da Fs e le misure sulla rete dei carburanti sarebbero invece i punti su cui si concentra l’attenzione del ministro dello Sviluppo economico e delle infrastrutture e trasporti Corrado Passera. Secondo alcune ricostruzioni, il super ministro dell’economia reale – che però smentisce un intervento sul tema ieri in Cdm – avrebbe sottolineato l’opportunità di ulteriori valutazioni sul pacchetto ferrovie, mentre sui carburanti si sarebbe convenuto di ritoccare una parte del pacchetto con un lavoro d’équipe tra lo stesso ministro, il sottosegretario Claudio De Vincenti e il viceministro all’Economia Vittorio Grilli. I temi più delicati, che potrebbero essere sfumati, sono le esclusive tra compagnie e distributori e l’obbligo di vendita degli impianti.
Ad ogni modo gli uffici legislativi lavorano ancora alla versione definitiva del testo che potrebbe ampliare il suo raggio d’azione imbarcando misure su semplificazioni, scuola, telecomunicazioni, forse infrastrutture. Le nuove bozze contengono di certo novità per facilitare gli investimenti in nuovi rigassificatori (si veda l’articolo in basso). Potrebbe poi entrare, per difendere i «campioni nazionali» dell’industria, la norma anti scalata sulla «passivity rule» per facilitare misure di contrasto a un’offerta pubblica. Novità in vista anche per l’innovazione: il ministero dello Sviluppo economico, sulla scia della segnalazione dell’Authority per le comunicazioni, punta a istituzionalizzare un programma sull’Agenda digitale.
E, nel pacchetto, non si può escludere venga inserita in extremis anche una correzione per sbloccare il caso delle frequenze per il digitale terrestre concesse in via gratuita. La via allo studio è una valorizzazione delle risorse con il coinvolgimento degli operatori della banda larga mobile.
Per quanto riguarda banche e assicurazioni, restano in circolazione bozze diverse: solo in alcune il capitolo è presente. Tuttavia, incontrando i vertici dei partiti ieri pomeriggio, Monti avrebbe confermato l’intenzione di procedere anche in questo campo, senza indietreggiare rispetto alla strategia di un intervento a 360 gradi.
tratto dal Sole 24 Ore – 14 gennaio 2012