Giorni decisivi per la sanità veneta. La tattica di tenere sotto pressione i direttori generali delle 24 aziende sanitarie venete sembra avere funzionato – scrive oggi il Corriere del Veneto – visto che il disavanzo è sceso a una ventina di milioni di euro. Un risultato insperato che potrebbe evitare il commissariamento e che spingerebbe il governatore Zaia a proseguire per la stessa strada, fino a studiare l’ipotesi dell’allontanamento anticipato rispetto alla fine del contratto (31 dicembre 2012) dei manager delle Usl più indebitate. E il quotidiano fa i nomi di Antonio Padoan della 12 Veneziana (-104 milioni), Maria Giuseppina Bonavina, della 20 di Verona (-72 milioni), Adriano Marcolongo, della 18 di Rovigo (-38 milioni). Accanto a loro anche Antonio Alessandri, a capo della 6 di Vicenza.
In questo caso non per il rosso (che si ferma a 21,5 milioni) ma, scrive sempre il Corriere, perché Alessandri non sarebbe uno “yes man”. (nella foto il segretario generale Mantoan con un gruppo di Dg delle Usl venete)
Leggi l’articolo del Corriere del Veneto del 21 aprile 2011