Un’analisi di scenario: diversi i fattori di rischio in grado di compromettere una alimentazione sana ed adeguata da qui al 2050. L’Unione si interroga. La sicurezza alimentare –intesa tanto come disponibilità di cibo a sufficienza per i suoi cittadini quanto di cibo sano e sicuro- è da sempre uno degli obiettivi centrali che l’Unione Europea, sin dagli esordi, ha perseguito.
Le politiche di qualità a partire dagli anni ’90 hanno poi maggiormente radicato questa idea di una produzione agricola e alimentare diversa e migliore rispetto alle altre parti del globo. Ma tante sono le criticità che sembrano all’orizzonte e congiurano contro questa idea allargata di sicurezza alimentare. Che fare allora? Le istituzioni europee hanno deciso di consultare gli esperti e le parti interessate (agricoltori inclusi per avere commenti ed un riscontro sugli scenari futuri ritenuti più probabili.
La Commissione (tramite la Direzione Generale per la Salute ed i consumatori, DG SANCO) ha così identificato in questo esercizio alcuni vettori “universali” di rischi: dal cambiamento climatico, a squilibri demografici, alla pressione sull’uso sempre più scarso di risorse e combustibili. Vi sono poi una serie di aspetti strettamente economici (e di recente attenzionalità) su cui ci si focalizza e che possono contribuire a esacerbare i problemi: la volatilità dei prezzi; la crescente concentrazione dei mercati agroalimentari e delle filiere; il cambiamento delle diete con passaggio a regimi basati su proteine e grassi animali. Infine, gli aspetti strettamente “biologici”: l’aumento della resistenza agli antibiotici, dell’obesità e sovrappeso, con malattie non trasmissibili conseguenti; la penuria di raccolti a causa di siccità, intensivizzazione dell’agricoltura, erosione dei suoli, tanto per indicarne alcuni.
The future of food, Deborah Koons
Lo studio previsionale -“Mantenere la sicurezza alimentare e dell’alimentazione nel 2050 – Scenari dei cambiamenti futuri e risposte politiche”che prevede diversi scenari possibili, è stato svolto dalla Civic Consulting of the Food Chain Evaluation Consortium (FCEC), in collaborazione con Agra CEAS Consulting, Van Dijk Management Consultants e Arcadia International.
Le domande di base sono 3:
– quali sono le sfide maggiori per la normativa UE sulla sicurezza alimentare?
– come tali sfide si svolgeranno nei prossimi 3 decenni (2020, 2030, 2050)?
-cosa fare per mantenere gli attuali elevati standard di sicurezza?
Ma vi è una sfida su tutte, secondo diversi analisti: capire se le questioni nutrizionali dovranno essere ancora in carico alla DG SANCO, se abbia le risorse ed il ruolo sufficiente per farlo, o se invece bisognerà dotarsi di un nuovo soggetto allo scopo.
Vai al documento Foresight analysis on “Delivering on EU Food Safety and Nutrition in 2050 – Scenarios of future change and policy responses”
Sicurezza Alimentare Coldiretti – 22 maggio 2014