Il Ministero della Salute non ha prorogato l’ordinanza del 2015, scaduta il 30 giugno 2024. È stato però adottato un nuovo piano di sorveglianza nazionale per mantenere lo status di indennità da Leucosi enzootica bovina. I clusters regionali sono sotto osservazione
La lotta contro la leucosi enzootica bovina (Leb) entra in una nuova fase in Italia. Con la scadenza dell’ordinanza del 2015, il Ministero della Salute ha delineato nuovi orientamenti per la sorveglianza della malattia fino al 2030. Le misure sono state sviluppate, in collaborazione con il Centro di referenza nazionale per lo studio dei retrovirus correlati alle patologie infettive dei ruminanti (Cerel), allo scopo di mantenere lo status di indennità nazionale riconosciuto dalla Commissione Europea. Rimangono ancora alcuni cluster di infezione locali, che richiedono interventi mirati per essere definitivamente risolti.
La leucosi enzootica bovina
La Leb è una malattia infettiva e contagiosa di bovini e bufali, non trasmissibile all’uomo. Sostenuta da un virus (Bovine Leukemia Virus, Blv) appartenente alla famiglia Retroviridae, è in grado di provocare, dopo un lungo periodo di incubazione, una neoplasia maligna letale a distribuzione organica sistemica. La malattia è definita bifasica, perché può essere caratterizzata da linfocitosi persistente, formazione di linfosarcoma o da entrambi; gli animali con linfocitosi persistente molto spesso non mostrano segni clinici, mentre quelli con linfosarcoma evidenziano una sintomatologia che riflette la localizzazione del tumore. La trasmissione della malattia avviene attraverso un contatto diretto prolungato fra animali infetti e sani o uno scambio di sangue, essudati o tessuti anche tramite aghi contaminati e strumenti chirurgici o zootecnici; minore l’importanza attribuibile alla trasmissione verticale. La letalità degli animali in allevamento non è molto elevata (2-5%), ma la sua importanza deriva da fattori economici e sociali: blocco delle movimentazioni e commercializzazioni degli animali provenienti da stabilimenti non indenni, deprezzamento dii capi anche di elevata genealogia, danni indiretti sulla produzione zootecnica.
Le nuove misure
Il Ministero della Salute, in seguito alla scadenza dell’Ordinanza Ministeriale del 28 maggio 2015, ha emanato nuove linee guida per la sorveglianza della Leb sul territorio nazionale per il periodo 2024-2030. Le nuove disposizioni sono contenute in un documento tecnico-operativo elaborato dagli Uffici 1 e 3 ex-Dgsaf con il supporto del Cerel.
L’Italia ha ottenuto il riconoscimento di Stato indenne da Leb dalla Commissione Europea con la Decisione di Esecuzione (UE) 2017/1910.
Gli orientamenti per l’attività di sorveglianza hanno quindi l’obiettivo primario di garantire la tutela della sanità del patrimonio bovino e bufalino nazionale, ottimizzando e razionalizzando le risorse impiegate, e di fornire indicazioni circa:
? l’attuazione della sorveglianza sul territorio nazionale, al fine di mantenere lo status di indenne a livello comunitario;
? l’attuazione di una adeguata gestione dei cluster di infezione da Blv ai fini della chiusura del cluster stesso;
? l’esecuzione dei test diagnostici adeguati all’attuazione dei programmi di sorveglianza e dei piani per la chiusura dei cluster di infezione;
? le misure di controllo della malattia, da adottare negli stabilimenti nei casi di sospetto/conferma di Leb;
? il rispetto dei flussi informativi previsti, circa la programmazione e le risultanze delle suddette attività.
In particolare, le nuove linee guida prevedono la movimentazione degli animali solo se accompagnati da certificazione sanitaria; il divieto di utilizzo di sangue e prodotti derivati da animali infetti; l’obbligo di smaltimento delle carcasse degli animali infetti secondo le norme vigenti.