I sacrifici? Li abbiamo fatti, ricorda il presidente del Consiglio Enrico Letta in un’intervista a “Sussidiario.net”, alla vigilia dell’apertura del Meeeting di Rimini . «Dobbiamo avere maggiore fiducia in noi stessi afferma il premier -. Uscire da quella cappa di sottovalutazione, autolesionismo, benaltrismo che troppo spesso ci toglie ossigeno. Dimostrare all’Europa e al mondo che non c’è più bisogno che ci si dica di fare i compiti a casa».
Stop all’Europa del rigore Il premier sottolinea la necessità di cambiare registro. «Non è l’Europa del rigore e basta, ma l’Europa dei popoli, quella che costruisce risposte concrete ai bisogni e ai problemi veri delle persone», afferma. E le conclusioni del Consiglio europeo di giugno contro la disoccupazione, «segnano un cambio di passo. È in tale direzione che vogliamo e possiamo continuare a insistere». L’euro non è una sciagura ma serve più integrazione Il problema dell’Europa è l’euro? «È una sciocchezza: l’euro non é una sciagura», risponde il capo del governo. «Il punto – osserva ancora Letta – é che si tratta di un solo tassello della più ampia, e ambiziosa, Unione economica e politica. In questa prospettiva tutti gli strumenti adottati non devono avere il sapore della contingenza, ma puntare dritto verso una maggiore integrazione. Penso, ad esempio, all’Unione bancaria. La stiamo sostenendo con grande convinzione e continueremo a farlo nei prossimi Consigli europei, ponendo poi il tema al centro del semestre di presidenza italiana dell’Ue, l’anno prossimo».
Debiti Pa, il tempo può fare la differenza Il premier parla anche delle misure per rilanciare la crescita. E ribadisce «l’importanza dell’azione sui pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione, perché la tempistica può fare la differenza per far sì che le imprese siano in grado di cogliere e supportare la ripresa».
17 agosto 2013