«Il superamento dell’Imu non è mica una cosa di Berlusconi. Che si vada in quella direzione è chiaro». «Non è il governo ideale, né per me né per gli italiani. Ho lottato per un governo diverso, di centro sinistra. La legge elettorale, che va assolutamente cambiata, ha creato una situazione di ingovernabilità. Bisognava trovare una via d’uscita».
Il premier Enrico Letta , ospite a «Che tempo che fa», la trasmissione di Fabio a Fazio su Rai tre, affronta uno per uno i principali nodi che negli ultimi giorni hanno messo a repentaglio la tenuta dell’esecutivo «di servizio». E alla fine del suo intervento promette davanti alle telecamere: «Mi dimetterò se dovrò fare tagli alla cultura e all’università». «Decreto per sospendere rata Imu giugno» Il presidente del Consiglio parte dal tema più spigoloso, la cancellazione dell’Imu, misura sponsorizzata dal Pdl durante la campagna elettorale. Per Silvio Berlusconi è la condizione per sostenere l’attuale esecutivo di larghe intese.
«La base è il discorso su cui il Parlamento ha dato la fiducia. Preferisco parlare di “casa”, parlare di Imu è riduttivo. Nel programma – continua Letta – è scritto con chiarezza che andrà superata l’Imu, e poi affitti agevolati per le giovani generazioni e le ristrutturazione ecocompatibili da incentivare. Faremo un decreto per sospendere la rata di giugno dell’Imu, che dunque non verrà pagata». L’intervento, annuncia, coprirà anche il rifinanziamento della cassa in deroga. L etta: intervento immediato per finanziare cassa in deroga Nei prossimi giorni, spiega infatti il presidente del Consiglio, ci sarà un intervento di urgenza che, oltre alla copertura per il congelamento della rata di giugno dell’Imu, fornirà le risorse per rifinanziare la cassa in deroga. Per evitare l’aumento dell’Iva, anticipa il premier, si interverrà in un secondo momento, considerato che lo scatto di un punto dell’imposta è a partire da luglio («L’aumento dell’Iva é più lontana – ricorda Letta – tenteremo di allontanarla per avere tempo di lavorarci»).
«Spero che non ci sia bisogno di una nuova manovra», confida poi Letta. Letta: priorità abbassare le tasse sui neoassunti «Non chiederemo di dare nuovi debiti», dice Letta, analizzando l’ipotesi di chiedere all’Europa maggiori margini di manovra sul fronte della spesa pubblica. «Noi non chiederemo di fare nuovi debiti – continua il premier – perché l’Italia ne ha fatti troppi in passato e li pagano le giovani generazioni. Io a nome di una generazione penalizzata penso di dovermi prendere un impegno: mai più i debiti. La logica di fare più debiti é sbagliata».
Letta parla poi del viaggio compiuto nei giorni scorsi nelle principali cancellerie europee: Berlino, Parigi, Bruxelles. «A tutti ho detto l’Italia non vuole “sbracare”, però noi Europa non possiamo più accettare che l’Europa sia solo tagli e tasse. Proporrò, al vertice europeo di giugno, che tutti i capi europei lancino un piano, un grande progetto per il rilancio dell’occupazione dei giovani». Bisogna, afferma ancora Letta, che nel vertice di giugno tutti lancino un progetto per derogare tutti alla soglia del 3% contro la disoccupazione giovanile. Per il presidente del Consiglio, dunque, «la priorità è il lavoro per i giovani. La mia ossessione è abbassare le tasse sui neoassunti».
Il premier: nel programma l’abolizione del finanziamento pubblico «Nel programma c’è l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti così come la riduzione dei costi della politica», afferma il presidente del Consiglio durante la trasmissione. Ius soli? «Su temi fuori programma occorre discussione» «È ovvio che sarà difficile trovare un accordo sullo ius soli». Letta commenta la dichiarazione del ministro Kyenge («presto un ddl sullo ius soli», ndr). «Il tema mi sta a cuore, ma so che alcune di queste materie sono fuori dal discorso programmatico e so che su questi temi occorre che ci siano delle discussioni e dei dibattiti e non é detto che si possano trovare delle intese. Stessa cosa per il reato di immigrazione clandestina», aggiunge Letta. «Il Pd ha mostrato limiti, il congresso sia fondativo» Letta parla anche dei “giorni caldi del Pd”. «In un passaggio drammatico non ce l’abbiamo fatta – ammette -, si sono messi in evidenza i limiti. Ora ci vuole un congresso che a mio avviso deve essere fondativo del Pd in cui centinaia, migliaia di iscritti decideranno il progetto per le prossime elezioni e se sarà scelto bene il Pd sarà vincente».
Per Letta, «l’assemblea di mille persone (convocata sabato prossimo, ndr) non decide la linea, si decide un segretario e si convoca il congresso per dare a iscritti e militanti l’occasione per indicare la rotta del Pd che per me resta un’idea vincente di unire le differenze». Lotta alla mafia: chiederò collaborazione a Cantone e Gratteri Il premier parla anche dell’impegno del governo contro la mafia. «Ho firmato l’appello di “Libera” – ricorda -, ci metteremo tutto l’impegno, ad esempio sul tema del 416 ter che regola il voto di scambio. Chiederò a Cantone e a Gratteri di aiutarci alla Presidenza del consiglio per l’elaborazione complessiva di questi tempi»
Il Sole 24 Ore – 6 maggio 2013