Michele Bocci. Il giorno del balzo in avanti dei contagi (845, mai così tanti dal 16 maggio) è anche quello dei timori per i giovani, sempre più colpiti dal coronavirus (in una settimana l’età media dei contagiati è precipitata da 35 a 30 anni). La tensione sale e tra politici e tecnici si crea subbuglio. Le preoccupazioni si concentrano su due temi: scuola e elezioni. Con gli esperti della cabina di regia che avvertono: se non verranno osservate le misure di sicurezza e le quarantene «nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un ulteriore aumento nel numero di casi a livello nazionale».
L’apertura della giornata di ieri è con il botto. Walter Ricciardi, consulente molto ascoltato del ministro alla Salute Roberto Speranza, dice ad Agorà, su Rai3, che se la circolazione del virus aumenta scuola e elezioni «sono messe a rischio ». Il professore spiega che va tenuta «sotto controllo questa curva epidemica che si è rialzata. Da noi si è rialzata poco. Ma in altri Paesi come la Spagna e la Croazia si è rialzata moltissimo. Ecco, in quei paesi oggi non si potrebbe votare. In Italia ancora sì». Le parole di Ricciardi agitano le Regioni, con Toti che dalla Liguria giudica «eversivo» un eventuale rinvio del voto. Attacchi arrivano anche da Salvini, Forza Italia e pure Italia Viva. La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina assicura la riapertura degli istituti, mentre dal Viminale escludono categoricamente un rinvio del voto.
Speranza in mattinata chiama Ricciardi per ribadire che la linea del governo è quella dell’apertura a tutti i costi e poco dopo dal ministero viene diffuso un comunicato: «Non ho mai detto che riapertura delle scuole e elezioni sono a rischio in Italia — spiega Ricciardi — Le scuole riapriranno e si sta facendo di tutto per riaprirle in sicurezza. Parlavo di altri Paesi».
Ieri i nuovi casi sono stati 845, cioè 203 in più del giorno precedente. Dunque la crescita continua e i tecnici sono preoccupati. «Si tratta chiaramente dell’effetto delle aggregazioni estive. Di feste, vacanze, discoteche, della fine di luglio e dell’inizio di agosto — riflette uno di loro — Il problema è che stiamo salendo ma non registriamo ancora l’effetto di Ferragosto. Dovranno passare ancora una o due settimane prima di vederlo». Probabilmente si andrà ancora su. Vista la situazione, e visto che l’età media delle persone colpite in base al monitoraggio della cabina di regia diffuso ieri è scesa a 30 anni, c’è grande timore per le scuole.
Di questo si discute nelle riunioni e negli incontri tra scienziati, anche se dopo le polemiche seguite alle parole di Ricciardi, ma anche dopo il caso mascherine sollevato dal segretario del Cts Agostino Miozzo mercoledì, non c’è grande voglia di rendere pubbliche le proprie riflessioni. «Osservando la curva non c’è da stare tranquilli — dice un professore — Bisogna evitare una sua crescita nei 25 giorni che ci separano dall’inizio della scuola ». Secondo un altro «ora va capito se siamo in una situazione simile a quella di gennaio, quando l’epidemia viaggiava sottotraccia perché nessuno la cercava, magar i facendo tanti casi asintomatici tra i giovani come oggi. Speriamo di no».
Per questo si studiano le curve e si tentano proiezioni, che al momento non sono rassicuranti. Una grande differenza con l’inizio dell’anno, cioè la fase precedente alla diagnosi del primo caso di Covid in Italia, però c’è ed è che oggi la malattia si cerca attivamente. Circa i due terzi dei nuovi positivi, secondo la cabina di regia, vengono trovati con il tracciamento e gli screening. Gli altri hanno sintomi che li spingono a presentarsi dai medici o alle Asl. Come detto, accanto all’età media più bassa c’è una importante circolazione tra gli asintomatici. È la terza settimana di seguito che si osserva un aumento della diffusione del virus. I focolai attivi sono 1.077, dei quali 281 nuovi. La settimana precedente erano 925. Unico dato positivo: le regioni con indice di contagio superiore alla soglia di rischio sono scese da 9 a 5.