Il direttore del Parco della Lessinia avanza una tesi molto suggestiva, sulla base dell´analisi delle immagini dell´animale Lonardoni: «Zampe e coda sono diverse, ma sarebbe eccezionale la presenza di ben tre esemplari in dispersione sui nostri monti»
Potrebbe non essere la lupa compagna di «Slavc» l´animale trovato morto domenica 12 agosto nei pressi di Fosse di Sant´Anna d´Alfaedo. La notizia l´ha data il direttore del Parco naturale della Lessinia, Diego Lonardoni, nell´incontro sul lupo organizzato all´interno del Film Festival della Lessinia. «È solo una suggestione che non ha nulla di scientifico, ma sulla quale ho lavorato con persone esperte», premette il direttore prima di proiettare le dispositive nelle quali si vedono le immagini della lupa riprese dalla fototrappola del Parco e la carcassa della lupa trovata morta.
«Anzitutto sono evidenti le due bande nere sulle zampe anteriori della lupa morta, mentre questa colorazione manca del tutto nei fotogrammi della videotrappola. Poi la coda è evidentemente diversa per consistenza nell´aspetto visivo. Questo mi dà la speranza di poter ancora credere che la compagna di Slavc non sia la lupa trovata morta». Lonardoni però sta anche con i piedi per terra: «Riconosco che la matematica non sta dalla mia parte, perché gli esemplari in dispersione sono pochissimi e sarebbe davvero eccezionale che nello stesso periodo ce ne fossero ben tre in Lessinia».
È della stessa idea Sandro Brugnoli dell´Associazione cacciatori trentini che fa parte del gruppo di contatto con l´università di Lubiana che segue la dispersione di Slavc: «Le femmine di lupo hanno una dispersione molto rara. Sono definite filopatriche perché difficilmente si allontanano dal posto dove nascono e se lo fanno è per pochi chilometri. La lupa trovata morta ha già fatto per la sua specie una dispersione eccezionale. È solo un bel sogno che le lupe siano due: basta guardare i dati certi che sono in nostro possesso. In Svizzera la presenza del lupo risale al 1995 ma solo da tre anni dopo ci sono campioni certificati della sua presenza. Attualmente sono campionati 31 lupi maschi e solo 7 femmine: da qui si capisce quale sia il rapporto e come sia difficile una dispersione delle lupe rispetto ai maschi».
Sonia Calderola, referente dell´Unità di progetto caccia e pesca della Regione, ha presentato i risultati sui reperti consegnati all´Ispra che hanno permesso di identificare la compagna di Slavc come una lupa appartenente alla sottospecie italica: «Il dato eccezionale è che nello stesso giorno, cioè il 6 giugno, nello stesso posto in cui il collare satellitare aveva evidenziato la presenza di Slavc in Lessinia, sono stati trovati reperti che sono stati attribuiti sia a Slavc sia a un esemplare di canis lupus italicus femmina. È stata la conferma che in Lessinia c´è stato l´eccezionale incontro fra un lupo balcanico e una lupa italica e questo rappresenta un dato formidabile per il nostro territorio e per la ricerca internazionale».
È a fronte di questo straordinario risultato che è ancora più esecrabile l´uccisione della lupa a Fosse. Con tutte le cautele del caso, perché il dato dovrà essere confermato dalle analisi tossicologiche, è spregevole che un boccone avvelenato abbia messo fine alla vita di questa lupa e al possibile insediamento di una coppia stabile in Lessinia
L’Arena – 24 agosto 2012