Legionella, alcuni casi sono stati segnalati nell’ultima settimana nel Bellunese al Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti. La Malattia del Legionario, più comunemente definita legionellosi, è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila. Si tratta di quattro persone che non hanno collegamenti fra di loro:
Un residente a Belluno che lavora in attività di sfalcio erba in vari contesti, il paziente è ricoverato in Rianimazione a Padova. Un residente a Venezia che aveva soggiornato da inizio luglio ad Auronzo di Cadore in appartamento in affitto, attualmente ricoverato in Medicina a Pieve di Cadore.
Un residente a Sospirolo che ha soggiornato fino alla prima settimana di luglio a Bibione (Venezia) in appartamento di sua proprietà, attualmente ricoverato in Pneumologia a Belluno.
Una persona segnalata ieri pomeriggio di Fonzaso, ma domiciliata in Molise, arrivata da poco nella casa di residenza (indagine di dettaglio ancora in corso), attualmente ricoverato in Pneumologia a Belluno.
I tecnici del Dipartimento di Prevenzione hanno pianificato prelievi di acqua nelle strutture a potenziale rischio correlate ai singoli casi. Sono state effettuate le comunicazioni di rito alle altre Ulss interessate per residenza, residenza temporanea, domicilio.
Legionella: infezione, contagio e fattori di rischio
Le legionelle sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.
La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente Legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. Le goccioline si possono formare sia spruzzando l’acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide. Per esempio impianti di irrigazione, soffioni della doccia.
Fattori predisponenti la malattia sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza.
Il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione.
Malgrado il carattere ubiquitario di Legionella, la malattia umana rimane rara; i tassi d’attacco nel corso di focolai epidemici sono bassi, inferiori al 5%.
Incubazione e sviluppo della Malattia del Legionario
Dopo un periodo di incubazione variabile da 2 a 10 giorni (in media 5-6 giorni), si manifesta come una polmonite infettiva, con o senza manifestazioni extrapolmonari. La sindrome pneumonitica non ha caratteri di specificità né clinici né radiologici. Nei casi gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva associati all’obiettività fisica semeiologica del consolidamento polmonare. Nei casi meno gravi l’esordio può essere insidioso con febbre, malessere, osteoartralgie, tosse lieve, non produttiva. A volte possono essere presenti sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci; alterazioni dello stato mentale sono comuni. Tra le complicanze della legionellosi vi possono essere: ascesso polmonare, empiema, insufficienza respiratoria, shock, coagulazione intravasale disseminata, porpora trombocitopenica e insufficienza renale. La polmonite da Legionella non ha quindi caratteristiche cliniche che permettano di distinguerla da altre forme atipiche o batteriche di polmonite comunitaria. Come tale va sempre sospettata sul piano clinico tra le infezioni polmonari comunitarie e nosocomiali e, per questo motivo, la diagnosi di laboratorio deve essere considerata complemento indispensabile alle procedure diagnostiche cliniche.
Il Gazzettino