A un anno dall’entrata in vigore della nuova legge sugli agriturismi la commissione consiliare Agricoltura provvede ad apportare già le prime modifiche.
Con un voto a larghissima maggioranza (astenuti solo Giovanni Furlanetto della Lega, Gustavo Franchetto di Futuro popolare e Stefano Peraro, Udc) la commissione presieduta da Davide Bendinelli (Forza Italia) ha dato il via libera al progetto di legge che semplifica le procedure e rende più flessibile l’attività di accoglienza e ristorazione degli agriturismi e delle attività di pescaturismo e ittiturismo, eliminando i vincoli legati alla stagionalità. Le modifiche passano ora all’esame definitivo dell’aula consiliare: il provvedimento sarà illustrato da Bendinelli, relatore e da Franchetto, correlatore di minoranza. Le modifiche apportate alla legge quadro di settore renderanno più elastici i limiti di accoglienza previsti per ospitalità e somministrazione cibi e bevande: saltano le soglie massime di 80 posti a sedere e di 12.500 pasti erogabili l’anno e si prevede che il numero dei posti a sedere sia legato all’autorizzazione igienico-sanitaria concessa ai locali mentre il numero massimo di pasti e spuntini somministrabili sarà stabilito in base alle potenzialità produttive dell’azienda, definite nel piano agrituristico aziendale. L’eventuale sforamento del numero di pasti e spuntini consentiti sarà sanzionato con multe che andranno dai 50 ai 250 euro per ogni pasto in più, a seconda dell’entità del superamento. Tra le novità introdotte dalle nuove modifiche (che dovranno essere ratificate dall’aula consiliare prima di diventare legge) ci sono l’innalzamento dal 50 al 60% della percentuale di prodotto proprio che un agriturismo deve fornire ai propri ospiti e la possibilità per cantine, oleifici e birrifici di accompagnare la degustazione dei propri prodotti con l’offerta di spuntini con prodotti di gastronomia ‘fredda’. Nuove regole sono previste anche per le piscine: gli agriturismi che intendono aprirne l’accesso anche ai clienti che non pernottano nella struttura dovranno sottostare alla normativa vigente per gli impianti pubblici ad uso collettivo. Infine la normativa quadro comprende anche le fattorie didattiche e tutte le attività di turismo rurale, dall’escursionismo all’ippoturismo, dall’avioturismo e al cicloturismo, in modo di assicurare pari dignità a tutte le aziende e iniziative che affiancano all’attività agricola (o vallivo lagunare) anche quella turistica. Per quanta riguarda il settore del turismo legato alla pesca, le nuove modifiche eliminano l’obbligo di prevalenza delle attività ittiche rispetto a quelle di ospitalità e ristorazione, mettendo quindi sullo stesso piano attività ricettive e attività produttive.
5 dicembre 2013