Gentile direttore, sono un medico e ho perso la pensione per soli nove giorni grazie alla riforma Monti-Fornero del 2011. Ho fatto in questi giorni una proiezione di quando potrò andare in pensione con le nuove norme ottenendo,con slittamenti vari nel tempo, il 1 ottobre 2016 con 42 anni e 9 mesi di anzianità. Dal gennaio 2012 in cui potevo andare, sono ben 4 anni e 9 mesi. Quei nove giorni della mia data di nascita mi costano 4 anni e 9 mesi!! Al solo pensiero c’è semplicemente da impazzire! Ritengo sia un’ingiustizia di una portata tale che in un Paese che si dice democratico non dovrebbe esistere. E’ chiaramente una cosa studiata in modo tale che mentre gli interessati aspettano e aspettano,gli viene un qualche accidente per cui pochi o nessuno raggiunge l’agognata pensione.
Il tutto senza parlare dell’incremento che tutto questo determina sulla disoccupazione,della scarsa elasticità mentale per l’innovazione e le tecnologie che in genere hanno le generazioni meno giovani,del rischio che aumenta in maniera esponenziale nei lavori ad elevata responsabilità.
Ma tutto questo sembra non interessare i nostri governanti: basta risparmiare!
E i sindacati? Non hanno mosso un solo dito per cercare di impedire che cittadini in queste condizioni subissero una tale ingiustizia e dite di tutelare i lavoratori?
Massimo Bindi – Aiuto Corresponsabile Ospedaliero Medicina Interna
da Quotidiano sanità – 7 novembre 2013