Resta al 27% per un altro anno (invece di salire al 28) l’aliquota contributiva delle partite Iva iscritte in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps e non pensionati. Il maxi emendamento alla legge di stabilità, nel comma 521, ha recepito le richieste che nei mesi scorsi erano state avanzate dai rappresentanti dei professionisti non soggetti ad altre forme di previdenza e quindi tenuti a versare i contributi alla gestione separata istituita dalla legge 335/1995, dove “convivono” con i ben più numerosi parasubordinati.
La decisione è stata presa per congelare gli effetti dell’incremento dell’aliquota previsto oltre un anno fa dalla legge 92/2012. Il provvedimento di riforma del mercato del lavoro “firmato” dall’allora ministro Elsa Fornero ha introdotto un aumento progressivo per gli iscritti alla gestione separata, destinata a salire dal 27% del 2012 al 33% nel 2018. Contro gli effetti di questa decisione si era già intervenuti l’anno scorso con il Dl 83/2012 che aveva bloccato l’aumento per un anno sia per le partite Iva che per i parasubordinati.
Questa volta, invece, si è deciso di tutelare solo le partite Iva della gestione separata in via esclusiva e non in pensione, cioè i soggetti, circa 182mila persone, più penalizzati dall’incremento. Infatti, mentre per i parasubordinati i contributi sono per un terzo a carico del lavoratore e per due terzi del committente, le partite Iva devono versare tutto di tasca propria e ciò a fronte di una fase di mercato particolarmente difficile. Secondo i dati diffusi di recente dall’Osservatorio dei lavori – Associazione 20 maggio, il reddito medio lordo dei professionisti iscritti alla gestione separata nel 2012 è stato di 15.511 euro, in netto calo rispetto ai 18.836 del 2011.
Soddisfazione per il blocco dell’aumento è stata espressa dalle associazioni che nelle scorse settimane si erano mobilitate per raggiungere questo obiettivo. Si tratta di un grande successo, hanno commentato i vertici del Coordinamento delle libere associazioni professionali (Colap), così come quelli di Alta Partecipazione e di Acta, che però al contempo hanno sottolineato la necessità di avviare una riforma organica del sistema previdenziale e assistenziale delle partite Iva iscritte alla gestione separata dell’Inps, anche perché se nel frattempo non la situazione non cambierà, nel 2015 scatterà l’aliquota del 30 per cento.
«È necessario – ha affermato Emiliana Alessandrucci, presidente del Colap – ripensare l’intero sistema contributivo dei professionisti a partita Iva afferenti alla gestione separata Inps. E questo è fondamentale affinché si possano dare le giuste garanzie, proporzionalmente a contributi sostenibili, anche a coloro che ogni giorno assumono il rischio delle proprie attività mettendosi in gioco nel mercato con la propria professionalità e competenza».
La legge di stabilità nulla cambia per il milione e mezzo di altri iscritti alla gestione separata. Come già stabilito dalla legge 92/2012 e dal Dl 83/2012, l’aliquota per i parasubordinati che non sono assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie da gennaio salirà al 28%, mentre chi ha un’altra tutela pensionistica obbligatoria e i già pensionati dovranno versare il 21 per cento.
Il Sole 24 Ore – 28 novembre 2013