Nel primo testo del Ddl sulla legge di stabilità 2012 l’edilizia sanitaria non era neppure nominata, scatenando le ire degli addetti ai lavori. Ma nel testo che ufficialmente farà il suo ingresso al Senato, all’articolo 5 , comma 3, dove prima ci si limitava a dire che il Fondo per lo sviluppo e la coesione era incrementato di 2,5 miliardi per il 2015 per periodo di programmazione 2014-2020 «da destinare prioritariamente alla prosecuzione di interventi infrastrutturali indifferibili già previsti nell’ambito dei programmi nazionali per il periodo 2007-2013», senza alcun cenno a destinazioni particolari ora si legge che il Fondo è incrementato di 2,8 miliardi per l’anno 2015 per il periodo di programmazione 2014-2020 destinare anche all’edilizia sanitaria.
Nel dettaglio si legge che i 2,8 miliardi sono «Da destinare prioritariamente alla prosecuzione di interventi indifferibili infrastrutturali, nonché per la messa in sicurezza di edifici scolastici, per l’edilizia sanitaria, per il dissesto idrogeologico e per interventi a favore delle imprese sulla base di titoli giuridici perfezionati alla data del 30 settembre 2011, già previsti nell’ambito dei programmi nazionali per il periodo 2007-2013». E si aggiunge che gli interventi saranno individuati con decreto del ministro dell’Economia di concerto con quello delegato per la politica di coesione economica, sociale e territoriale «su proposta del ministro interessato al singolo intervento».
Uno spiraglio quindi. che non significa aver risolto il problema “da un miliardo” denunciato prioritariamente dai medici, ma che comunque rimette in campo, accanto a quella scolastica, anche l’edilizia sanitaria.
Al comma 1 dello stesso articolo 5 poi, si incrementa di 1,235 miliardi il fondo speciale previsto nel bilancio dell’Economia dalla legge 33/2009 «Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi» per assicurare il finanziamento di interventi urgenti e indifferibili «con particolare riguardo ai settori dell’istruzione e agli interventi organizzativi connessi ad eventi celebrativi» e tra le finalità indicate nell’elenco allegato alla legge di stabilità (ELENCO 1) c’è anche il contributo statale ai policlinici universitari gestiti direttamente da università non statali e all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Più dettagliato invece il programma di riduzioni e rimodulazioni che riguardano il ministero della Salute.
La riduzione prevista per il 2012 è di 20 milioni di euro per il 2012 sulla quota dell’1% di fondo sanitario nazionale prevista dal Dlgs 502/12992 destinata al finanziamento delle attività di ricerca corrente e finalizzata di Iss, Irccs e Izs, a iniziative previste da leggi nazionali o dal Piano sanitario nazionale
su programmi speciali di interesse e rilievo interregionale o nazionale per ricerche o sperimentazioni sugli aspetti gestionali, la valutazione dei servizi, le tematiche della comunicazione e dei rapporti con i cittadini, le tecnologie e
biotecnologie sanitarie; rimborsi alle Asl e alle Ao tramite le regioni per le spese per prestazioni sanitarie erogate a cittadini stranieri che si trasferiscono – autorizzati – per cure in Italia.
Nello stato di previsione del ministero della Salute poi è istituito un fondo destinato a finanziare gli Accordi collettivi nazionali con il personale sanitario in materia di assistenza al personale navigante (Sasn).
Oggi la Salute utilizza per questi scopi medici di medicina generale e specialisti, infermieri, tecnici di laboratorio, fisioterapisti, chimici, biologi e psicologi che operano presso ambulatori gestiti direttamente dall’amministrazione e medici fiduciari che erogano le stesse prestazioni nei propri studi professionali o con visite domiciliari e di controllo con i quali esistono apposite convenzioni. Ma l’iter di definizione delle ultime ha subito un rallentamento per le osservazioni, da parte del Consiglio di Stato, sulla mancata quantificazione degli oneri di spesa. Il Ddl stabilità stanzia quindi le somme necessarie alla copertura degli accordi e per il rinnovo dell’Acn con i medici specialisti ambulatoriali già siglato ma il cui iter di approvazione non è stato avviato per i rilievi del Consiglio di Stato sugli altri due schemi di accordo.
Dal 2013 poi le competenze su questo personale passeranno alle Regioni e Province autonome, a decorrere dal 2013 in coerenza – si legge nella relazione illustrativa al Ddl – «con il mutato assetto costituzionale».
Al trasferimento di funzioni si provvede con regolamento di delegificazione in cui è definita anche la disciplina relativa del passaggio del personale convenzionato e dipendente, salvaguardando per questo il diritto di optare per il mantenimento nei ruoli del ministero della Salute. Il regolamento dovrà disciplinare anche l’assegnazione delle risorse strumentali necessarie per passaggio alle Regioni del servizio di pronto soccorso aeroportuale e i criteri di riparto tra le Regioni delle risorse finanziarie complessive destinate allo svolgimento di tali funzioni assistenziali. In questo quadro è abrogato – indica il Ddl – il Dpr 620/1980 sulla disciplina dell’assistenza sanitaria al personale navigante, marittimo e dell’aviazione civile.
IL TESTO DELL’ARTICOLATO DEL DDL SULLA LEGGE DI STABILITA’ 2012
Sanita.ilsole24ore.com – 18 ottobre 2011