L’incremento del Fondo potrebbe non arrivare alle cifre previste dall’Intesa Stato Regioni, e richieste a più riprese dal ministro Lorenzin. Ma in aiuto del Governo arriverebbero i primi risparmi ottenuti delle azioni messe in campo nella precedente legge di stabilità. A questo si deve aggiunge che il rinnovo dei contratti – che si farà – non peserà sulla dotazione del Fondo sanitario ma riguraderà l’intera Pubblica Amministrazione.
“La sanità non verrà tagliata, il Fondo sanitario il prossimo anno aumenterà”. E ancora: “Il ministro della Sanità chiede sempre dieci, poi se ottiene uno non è che ha avuto un taglio, ha avuto uno”. Così il premier Matteo Renzi nei giorni scorsi dava rassicurazioni sulla futura dotazione del Fondo sanitario nazionale dopo alcune indiscrezioni stampa su possibili tagli al settore.
Quelle del presidente del Consiglio erano però delle rassicurazioni a metà, perché non confermano l’effettivo incremento del Fondo a 113 mld, come sancito da Intesa Stato Regioni, e, soprattutto, come chiesto a più riprese da mesi dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Con ogni probabilità, secondo alcune indiscrezioni interne alla maggioranza, si potrebbe ripetere quanto già accaduto lo scorso anno: non un taglio lineare al settore ma un nuovo aumento del Fondo, seppur al di sotto di quanto previsto dal Def.
Nulla di certo, insomma, ma le parole del premier sulle richieste avanzate del ministro Lorenzin e sulle reali possibilità di finanziamento da parte del Governo non sarebbero state del tutto casuali. A migliorare il quadro della situazione dovrebbero però venire in aiuto del Governo i primi risparmi ottenuti delle azioni messe in campo nella precedente legge di stabilità. Sempre da indiscrezioni govenative, sarebbero infatti attesi entro l’anno circa 5/600 mln di risparmi dalle centrali uniche d’acquisto da poter reinvestire nel settore (anche se sul Sole 24 Ore di oggi il presidente della Consip Luigi Marroni ha parlato addirittura di 7/800 milioni di risparmi ottenibili nel 2016).
Infine, quanto al rinnovo dei contratti, viene precisato che questo non peserà sulla dotazione del Fondo sanitario. Si tratterà insomma di una ‘partita’ che riguarderà l’intera Pubblica Amministrazione senza ricadute in termini economici sulla sanità.
Giovanni Rodriquez – QS – 19 settembre 2016