«La manovra 2018? In Consiglio dei ministri un tempo si portavano i documenti, poi ci si è limitati alle slide. Oggi, nemmeno quelle. Sul testo della legge di Bilancio è buio pesto, aspettiamo di leggere le carte». Dopo la conferenza stampa-lampo in cui il premier Gentiloni e il ministro dell’Economia Padoan hanno presentato per linee generali la manovra, il coordinatore degli assessori alle Finanze Massimo Garavaglia è decisamente tranchant.
I due temi su cui si aspettavano risposte certe , cioè i contratti e l’edilizia sanitaria, sono per il momento nella nebbia. Sui 600 milioni richiesti da Regioni e sindacati per rinnovare le convenzioni per Mmg e farmacie e il contratto della dipendenza, al momento non ci sono certezze. Se ci fosse stata la tassa di scopo – 1 centesimo a sigaretta – per sostenere il fondo oncologici e innovativi, proposta dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, probabilmente la notizia sarebbe stata annunciata, in conferenza stampa. «Invece – afferma Garavaglia – evidentemente quell’ipotesi è stata abbandonata. Certo è che senza risorse, e dopo dieci anni di stand-by, i contratti resteranno nel cassetto».
E l’edilizia sanitaria? Era stato annunciato un miliardo in arrivo, oltre alle risorse rimaste ex art. 20 (circa 500 milioni), ai fondi Inail per la messa in sicurezza sismica degli ospedali – circa un miliardo da spendere e su questa finalità è atteso a giorni un Dpcm – ai fondi appena assegnati dal ministero della Salute (270 mln da comma 140) l’anno scorso in legge di Bilancio. Neanche su questo fronte, oggi, dal Governo non sono arrivati dettagli. «Anche qui attendiamo chiarimenti – dice Garavaglia -: a fronte della conferma di 2,7 miliardi di tagli che le Regioni si trovano a dover versare nel 2018, il miliardo in più per l’edilizia andrebbe semplicemente a ridurre quell’ammontare, per noi decisamente gravoso».
Il Sole 24 Ore – 17 ottobre 2017