Il botta e risposta tra Bossi e Maroni agita la Lega. Dopo l’intervista al Fatto Quotidiano di un Senatùr più che mai all’attacco del segretario federale — «Un leader non riconosciuto. Ha trasformato i nostri ideali in burocrazia, non puoi collegare un progetto politico solo alle poltrone» — e la decisione del governatore lombardo di ridurre a un terzo l’«appannaggio» al fondatore da 850 mila euro l’anno, i lumbard discutono e non mancano le polemiche.
Per il governatore veneto Luca Zaia «l’uscita sui giornali con quel tenore là non fa bene al partito; questo è poco, ma sicuro. Per cui dico che se i panni sporchi li lavassero in casa sarebbe meglio. Finché c’è dibattito è importante sostenerlo perché è dimostrazione di democrazia, per il resto penso che se si evitava era meglio». «Non abbiamo ancora deciso dove tagliare», precisa il segretario della Lega lombarda e vicesegretario federale Matteo Salvini. Sarà un nuovo consiglio federale, probabilmente il prossimo, a valutare se e dove tagliare le «spese non direttamente collegate all’attività politica del movimento».
Il Corriere della Sera – 2 giugno 2013