Il 14 e 15 giugno Pescantina e Molina hanno fatto da cornice al decimo Seminario Ecm sulle problematiche apistiche organizzato dal Servizio veterinario dell’Ulss 22 in collaborazione con Simevep, Ordine dei medici veterinari di Verona, Vita Italia. Il Seminario ha visto la partecipazione di un numero di veterinari molto corposo, tanto che è stato raggiunto il numero massimo previsto per poter svolgere una attività sufficientemente approfondita, come è obiettivo di un corso di questo tipo. Le Regioni di provenienza erano le più varie. Quest’anno comunque è stato il gruppo dei colleghi Altoatesini a “primeggiare” come numero di iscritti. Aggiornamento, approfondimenti, prove pratiche e confronto serrato tra i partecipanti.
La prima giornata è stata organizzata nei locali dell’Agriturismo Tirtha, sulle rive dell’Adige, dove le relazioni di Albino Gallina dell’IzsVe, sull’inquinamento della cera, e di Michele Mortarino della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Milano, sulle sperimentazioni nell’ambito del progetto Stranova, hanno catalizzato l’interesse della platea. Si tratta infatti di problematiche che sono oramai all’ordine del giorno e che presentano difficoltà di gestione da parte del Veterinario pratico.
Il pomeriggio è stato dedicato ala relazione di Andrea Maroni Ponti del Ministero della Salute con cui è stato possibile discutere di buona parte delle attività attualmente in cantiere in ambito apistico. La trattazione è stata di notevole interesse, con un confronto “serrato” grazie all’intervento di colleghi dipendenti del Sssn e di veterinari liberi professionisti. Esperienze diverse e punti di vista a volte addirittura in competizione.
Il pomeriggio è terminato con una visita di un piccolo apiario “problematico” preparato dall’apicoltrice Rosy Rinaldi, sempre molto attiva e disponibile. Sono stati descritti ai colleghi i problemi di quest’anno metereologicamente un po’ matto che non ha aiutato il volo di fecondazione delle regine vergini e ha bloccato l’attività delle famiglie con conseguenze che sono arrivate fino all’uccisione delle regine.
La cena conviviale in un ristorante della zona ha contribuito a rinsaldare amicizie e facilitare lo scambio di pareri e osservazioni davanti a un buon piatto della cucina tipica veronese e non solo.
La mattina del giorno seguente si è parlato di Varroa e Nosema con Antonio Nanetti ricercatore del Cra Api di Bologna che ha aggiornato i colleghi sui risultati delle ultime sperimentazioni in questo specifico campo.
Successivamente ha preso la parola Antonio Felicioli ( Università di Pisa, Facoltà di Veterinaria) che ha spiegato che allo stato attuale, nonostante la ricerca in campo apistico stia avanzando a grandi passi, le Facoltà italiane di Veterinaria sono ancora al palo. Non sembra infatti che l’inserimento nel programma del corso di laurea possa essere considerata “cosa fatta”. Anche l’aggiornamento post laurea sta vivendo un momento di stasi: terminata da poco l’ultima edizione del Master in Patologia apistica e apidologia, non si sa ancora se verrà riproposta per i prossimi anni. Verrebbe a mancare un punto fermo per i veterinari interessati all’apicoltura.
Nel pomeriggio, dopo una visita al “Mulin de Lorenzo”, una struttura ancora funzionante, usato però a scopi puramente didattici, sono stati analizzati e discussi casi pratici. Quindi la visita, accompagnati dall’apicoltore Leonardo Ceradini, dell’apiario della Pro Loco di Molina, tra l’altro sottoposto a controllo per il piano nazionale di controllo della mortalità. E’ seguita la prova pratica.
Soddisfatti gli organizzatori per questa edizione del seminario riuscita particolarmente bene. Il termometro, infallibile, è stato rappresentato dall’interesse e dal coinvolgimento dei partecipanti.
E trattandosi di un corso autofinanziato, il mio ringraziamento va a tutti coloro che mi hanno aiutato non solo finanziariamente (Ufficio formazione dell’Ulss 22, Roberto Poggiani, referente Simevep del Veneto, Maurizio Borhy della Vita Italia). Grazie infine a tutti i colleghi grazie al cui contributo è stato possibile attivare l’edizione di quest’anno e preparare le fondamenta per quella dell’anno prossimo.
A cura di Gianluigi Bressan – 23 giugno 2013 – riproduzione riservata