La Pasqua ha portato una boccata d’ossigeno agli operatori del comparto ovicaprino, che da tempo denunciano una condizione di grave crisi determinata soprattutto dai bassi prezzi del latte e dalla concorrenza sleale da parte dei prodotti importati dall’estero e spacciati come italiani.
Le ultime rilevazioni dell’Ismea relative al bestiame vivo indicano un generale incremento delle quotazioni rispetto al 2010. I prezzi all’origine degli agnelli, nella settimana che si è chiusa con la domenica della Resurrezione, hanno raggiunto in media un livello di 4,38 euro al chilo, confermando la tendenza all’aumento delle precedenti settimane. Un valore che rispetto alla Pasqua 2010 mostra un divario positivo del 6,2%, che sale al più 12,5% se il confronto è con la settimana pasquale di due anni fa.
L’ultimo prezzo rilevato dall’Ismea rappresenta il massimo nella serie storica delle medie settimanali registrate dal dicembre 2009, quando il mercato, in un altro dei suoi momenti più attesi dell’anno, coincidente con le festività natalizie, aveva raggiunto per gli agnelli vivi punte di 4,56 euro al chilo.
Ilpuntocoldiretti.it – 2 maggio 2011