MILANO – Nessuna novità sull’ipotesi di spostare alcuni ministeri al Nord come chiesto dalla Lega. Nel corso del vertice a palazzo Grazioli durato tre ore Silvio Berlusconi e Umberto Bossi avrebbero concordato di «congelare» la proposta fino a dopo i ballottaggi.
I leghisti sarebbero stati rassicurati dal premier che, dopo il voto il tema tornerà oggetto di discussione. Nel frattempo anche nel Pdl si metteranno appunto delle ipotesi da sottoporre agli alleati per trovare un’intesa.
L’INTESA – All’incontro, un vertice in cui si è parlato anche delle ultime mosse per tirare la volata alla Moratti, ha partecipato anche il ministro della Semplificazione, il leghista Roberto Calderoli. Umberto Bossi avrebbe rassicurato Silvio Berlusconi sul fatto che un’eventuale riforma della legge elettorale – i leghisti spingono per una riforma in senso proporzionale della legge elettorale, e sembravano disposti anche a un accordo con le opposizioni per la sua approvazione prima delle prossime legislative – non sarà fatta senza intesa con il presidente del Consiglio. Bossi avrebbe rassicurato Berlusconi di non voler forzare la mano sulla legge elettorale senza accordi con il Pdl, mentre il Cavaliere avrebbe garantito ai leghisti che subito dopo le elezioni si procederà spediti con le riforme a partire dal rilancio dell’Economia. Una tregua che vede nel ‘congelamento’ del trasferimento di alcuni ministeri a Milano uno dei punti più significativi. I due leader hanno ribadito il massimo impegno per sostenere il sindaco di Milano anche se appare ormai certo che nè Bossì nè tantomeno il premier di ritorno dal G8 in Francia prenderanno parte al comizio finale della Moratti venerdì a Milano.
LE RIFORME – Sulle riforme non si è entrati nel dettaglio anche per l’assenza di Giulio Tremonti, ma con l’incontro si sarebbe registrato pieno accordo sulla necessità di andare avanti con le riforme, a cominciare da quella fiscale e dalle misure per il rilancio dell’economia.
Corriere.it – 24 maggio 2011