Il direttore Lucisano, 20mila ispezioni all’anno sulla filiera: una garanzia per il consumo del nostro prodotto Dop
La risposta non si è fatta attendere. La notizia del dissequestro di duecento bufale, risultate non affette da brucellosi, restituite martedì, a distanza di poco più di un mese dal sequestro, al proprietario, un imprenditore di Castel Volturno, con un provvedimento del procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere, ha spinto il Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop a scendere in campo. Da un lato per ribadire ancora una volta che il comparto è, e resta, sotto la luce dei riflettori dei controlli, in pratica una garanzia per i consumatori; dall’altro per predicare prudenza durante la fase delle verifiche e i sequestri, che, inevitabilmente, finiscono con il provocare allarme e clamore con inevitabili effetti sulle vendite dell’«oro bianco». A intervenire è il direttore Antonio Lucisano: «Il dissequestro delle 200 bufale e le analisi approfondite che hanno dimostrato come quei capi non fossero affetti da brucellosi testimonia quanto siano capillari e anche pesanti i controlli nel settore della mozzarella di bufala, il formaggio più controllato in Europa».
Lucisano, dopo la svolta nelle indagini, va oltre. «L’esito delle analisi – continua – suggerisce a tutti i soggetti impegnati a vario titolo in questo affascinante ma complesso settore la necessità di maggiore prudenza nell’approccio alle problematiche e ai casi oggetto di inchieste. Troppo spesso siamo vittime di un’eco mediatica che poi non trova riscontro nella fase giudiziaria successiva e che nel frattempo produce tanti danni. Eppure se solo i consumatori capissero che tutti questi controlli sono possibili perché esiste un marchio di tutela, almeno avremmo ottenuto un risvolto positivo da queste vicende.
Agli oltre ventimila controlli l’anno che subisce la filiera della mozzarella Dop si contrappone il far west di tutto il grandissimo segmento delle tante mozzarelle generiche, di bufala e non, che possono essere realizzate con le materie prime più diverse e senza nessuno dei tanti vincoli che devono invece essere rispettati dai nostri produttori-soci».
Anche il presidente di Confindustria, Luciano Morelli, focalizzato l’attezione sull’importanza dei controlli: «Queste notizie – dice – confermano che la macchina dei controlli funziona. La filiera va tutelata e solo con la tracciabilità è possibile farlo. Solo così è possibile garantire prodotto e processi. Bisogna, però, evitare che nella fase dei controlli si creino allarmismi, il comparto va tutelato anche sotto questo fronte».
Intanto, nella sede del Consorzio sono stati definiti i dettagli della «campagna d’autunno», in pratica l’attività di promozione pronta a partire e finalizzata a valorizzare, anche fuori dai confini nazionali, sempre di più il marchio Dop. Il primo appuntamento è in programma dal 20 al 23 settembre a Bra con «Cheese», la biennale dei formaggi organizzata da Slow Food. Il Consorzio sarà protagonista della «Piazza della Pizza», dove, con la collaborazione dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, sarà utilizzata solo la mozzarella Dop sulle pizze.
Lunedì 23, giornata di chiusura, è in programma il convegno su «Bufala e Bufale», un dibattito sulla proliferazione delle imitazioni della mozzarella Dop e sulla necessità di messaggi corretti ai consumatori. Previsti gli interventi, oltre che del direttore Lucisano, di Roberto Fiorillo, della cooperativa «Le terre di Don Peppe Diana» di Castelvolturno, di Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Campania, e l’allevatore Ettore Bellelli. Poi, le partecipazioni (il 24 settembre) al progetto «Fromages d’Italie» a Parigi, e a ottobre alla fiera Anuga di Colonia, in Germania, e ai «Salotti del gusto» a Capri.
Il Mattino – 13 settembre 2013