Se ne è parlato ieri a Thiene in un incontro congiunto della conferenza dei sindaci altovicentini. I primi cittadini hanno firmato un ordine del giorno con cui chiedono che l’ospedale di Santorso e in generale la sanità altovicentina abbia «pari dignità» con quella di Bassano, all’interno dell’Usl 7 Pedemontana. «In questi mesi non siamo rimasti fermi», specifica Cappozzo – le trattative con la Regione sono andate avanti. Abbiamo chiesto che il project financing per l’ospedale di Santorso diventi strutturalmente a carico dell’ente regionale, che ora interviene sempre a fine dicembre. E da un anno e mezzo lavoriamo per far sì che nella sede Usl di Montecchio Precalcino venga portata la futura azienda zero». L’area è quella del vecchio ospedale psichiatrico, che oggi ospita la laurea triennale in infermieristica. «L’azienda zero avrà due dipartimenti. Uno andrà sicuramente a Padova, mentre quello gestionale-amministrativo dovrebbe andare a Montecchio Precalcino – precisa Orsi – non si tratterà comunque di “merce di scambio”: come sindaci non faremo alcun passo indietro sui servizi sanitari garantiti oggi. Ma siamo certi che non ci saranno modifiche nei reparti, all’ospedale di Santorso: su questo fanno testo le schede ospedaliere regionali». I sindaci sono anche compatti nel chiedere che l’Usl 7 diventi di casa a Thiene, nell’ex ospedale Boldrini. «Visto che per legge la sede legale è stata fissata a Bassano del Grappa, vorremmo che almeno gli spazi amministrativi principali rimanessero quelli di Thiene – interviene il sindaco thienese Giovanni Casarotto – l’ex Boldrini è una struttura capiente e restaurata, l’ideale per la gestione amministrativa dell’azienda sanitaria». Nel frattempo, i sindaci attendono di essere convocati dalla Quinta commissione regionale per le audizioni sulle linee di indirizzo approvate dalla Giunta veneta sulla sanità nel territorio. «Ci vorrà almeno un mese», conclude Cappozzo.
IL Corriere del Veneto – 14 aprile 2017