Fornero apre: “Il testo si può migliorare purché non ci siano arretramenti”. Napolitano: “Quadro cupo internazionale. Le misure dovranno creare più occupazione per i giovani”
Il Pdl va all’attacco della riforma del mercato del lavoro, chiedendo una «revisione profonda» del disegno di legge del governo che ha oggi cominciato il suo iter parlamentare nella commissione Lavoro del Senato. Il partito di Angelino Alfano incontrerà domani gli imprenditori con l’intenzione di farsi interprete dei malumori espressi nei giorni scorsi da Emma Marcegaglia. Il ministro Elsa Fornero si è detta disponibile a «miglioramenti» ma non ad «arretramenti», mentre il Pd con Pier Luigi Bersani è preoccupato che nel testo rientrino le forme di contratto precario che il provvedimento ha eliminato.
Oggi il Pdl ha riunito lo stato maggiore, con i due capigruppo, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, gli ex ministri Maurizio Sacconi, Renato Brunetta, Paolo Romani e Maristella Gelmini e il relatore Maurizio Castro. Ne è uscito un giudizio fortemente critico sul ddl del governo, come hanno spiegato sia Alfano che Gasparri, perchè esso elimina la «flessibilità in entrata». Dopo poco una nota ha chiesto seccamente una «profonda revisione» del testo. In pratica si vuole reintrodurre almeno alcuni di quei contratti precari della cosiddetta legge Biagi, senza i quali, ha detto Alfano, «le imprese non assumono» visto che «non possono licenziare» dopo la riformulazione più restrittiva dell’art.18.
La preoccupazione del Pd che l’equilibrio trovato possa saltare è stato espresso dall’ex ministro Cesare Damiano: «non vorremmo che dietro la formula usata dal Pdl si nascondesse l’intenzione di ricominciare da capo. L’equilibrio raggiunto dopo il confronto tra Monti e i segretari dei partiti che sostengono il governo non può essere rimesso in discussione». Preoccupato anche Bersani che auspica «di portare rapidamente in porto la riforma», esigenza espressa dal ministro Fornero. «La riforma – ha detto Fornero in commissione del Senato – ha un buon equilibrio. Credo si possa migliorare ma credo che non sarebbe utile per il Paese fare operazioni di bilancino all’indietro. Si possono fare cambiamenti per migliorare complessivamente la riforma ma non per farla arretrare». Il rischio che vada perso l’equilibrio raggiunto lo ha sottolineato anche Luigi Angeletti, segretario della Uil, anche perchè Susanna Camusso ha chiesto modifiche al ddl (sulla parte riguardante gli ammortizzatori sociali) così come la Confindustria, ovviamente in altre parti del provvedimento. «Speriamo che non si faccia ora il gioco dell’oca, per tornare punto a capo» ha commentato Raffaele Bonanni.
L’iter parlamentare prevede una serie di audizioni di tutte le parti sociali ed è già stato fissato al 24 aprile il termine per presentare gli emendamenti, che saranno votati nei giorni successivi, in modo da concludere entro il 2 maggio. Nonostante le tensioni l’altro relatore, Tiziano Treu, mostra fiducia: «C’è una buona convergenza d’intenti e credo che ce la possiamo fare» ha detto riferendosi all’accordo sui tempi; «dopo le audizioni – ha aggiunto – valuteremo i miglioramenti che è possibile apportare senza toccarne l’impianto fondamentale».
ilsole24ore.com – 12 aprile 2012