Mario Sensini. Potrebbero arrivare ritocchi importanti alle norme su pensioni e licenziamenti nel corso dell’esame della legge di Bilancio alla Camera. La Commissione lavoro, guidata dal pd Cesare Damiano, punta, in particolare, ad ampliare le indennità economiche a favore dei lavoratori in caso di licenziamento, e ad estendere l’Anticipo pensionistico a carico dello Stato a tutte le quindici categorie di lavori gravosi, già esclusi dall’aumento a 67 anni dell’età pensionabile dal 2019.
La Commissione lavoro, ha detto Damiano «è molto interessata ad aumentare le mensilità di indennizzo, dagli attuali quattro a otto mesi in caso di licenziamento» nelle imprese con oltre 15 dipendenti. Sul fronte previdenziale l’obiettivo è l’anticipo pensionistico per tutti i lavori «gravosi». A operai, gruisti, ferrovieri, camionisti, conciatori, infermieri, badanti, operatori ecologici, addetti alle pulizie, maestre d’asilo e facchini che hanno già accesso all’Ape, si aggiungerebbero anche agricoltori, pescatori, marittimi e operai siderurgici.
Tra le proposte della Commissione anche la riforma della governance dell’Inps, «superando — dice Damiano — la logica dell’uomo solo al comando». La Camera, in ogni caso, non ha molte risorse da usare per modificare la manovra: il «borsellino» è di 64 milioni di euro per il 2018 e 197 per il 2019. Per finanziare nuove misure, Montecitorio dovrà per forza trovare altre risorse.
Vola, nel frattempo, la rottamazione «bis» delle cartelle Equitalia prevista dal decreto collegato alla manovra: in un mese sono state già presentate quasi 50 mila domande di adesione per pagare il debito fiscale senza mora e interessi.
Il Corriere della Sera – 5 dicembre 2017