Lo stato deve pagare rapidamente i rimborsi iva dovuti alle aziende del settore lattiero caseario per non spingere verso il collasso un settore che svolge una funzione occupazionale e di valorizzazione del made in Italy.
Cosi’ l’assessore all’Agricoltura del Veneto, Franco Manzato, commenta ‘ruvidamente’ l’allarme lanciato oggi da Latteria di Soligo, Latterie Vicentine e La Centrale del Latte di Vicenza, alle quali dal terzo trimestre 2010 lo Stato non paga i rimborsi Iva, per una cifra totale che alla fine dello scorso anno ha raggiunto i 14.662.056 ed e’ destinata a salire ancora.
Si tratta di tre aziende alle quali fanno riferimento circa 850 aziende agricole conferenti, che danno lavoro a centinaia di persone tra dipendenti e indotto, che hanno una clientela ottima e prodotti trasformati di altissimo livello, in buona parte a denominazione. “Le belle parole si arenano di fronte ad un debito dello Stato di quasi 15 milioni di euro nei confronti di tre tra le maggiori cooperative lattiero – casearie del Veneto. Qui non si tratta solo di erogare rapidamente il dovuto, se non altro per garantire liquidita’ a societa’ che svolgono al meglio una funzione economica, occupazionale e di valorizzazione del made in Italy, ma di evitare un possibile collasso del settore lattiero caseario, oberato da importazioni e da una sostanziale non politica nazionale”, attacca Manzato.
“Da parte dello Stato e’ piu’ che una ‘disattenzione’ – ha aggiunto Manzato – ed e’ l’ennesima dimostrazione di una concezione centralista che giustifica con tranquillita’ cio’ che ad un cittadino non e’, giustamente, permesso. Se ci fosse chi e’ debitore per una cifra analoga nei confronti dello Stato, avrebbe Equitalia alle calcagna e sarebbe stato sottoposto a pignoramenti coatti. Essere a credito e’, evidentemente, un’altra cosa, anche se un avvitamento dell’economia generata da queste imprese cooperative sarebbe per lo Stato molto piu’ costosa di un mancato pagamento del dovuto. Questa non e’ equita’ – ha concluso Manzato – e la considero anche una ulteriore testimonianza di disinteresse e superficialita’ per un comparto produttivo, quello agricolo, che sta dando molto al nostro Paese, ma e’ trattato da troppo tempo con ingratitudine”.
12 marzo 2012