La mediazione del ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha portato a una schiarita nel braccio di ferro tra allevatori e industria di trasformazione. All’incontro di ieri mattina a Milano, il ministro ha verificato la disponbilità e l’apertura dell’industria ad «approfondire condizioni e proposte utili per raggiungere un’intesa a supporto dell’intera filiera in ragione del particolare momento che sta attraversando» il settore lattierocaseario, riporta un comunicato del ministero.
Davanti a questa disponibilità, nella serata di ieri la Coldiretti ha deciso di «sospendere il blocco al centro logistico Lactalis/Galbani di Ospitaletto Lodigiano, ma di mantenere la mobilitazione degli allevatori davanti ai centri commerciali per spiegare perchè gli allevatori italiani stanno protestando», dice il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo.
«L’incontro tra ministro e parte industriale – aggiunge Moncalvo – ha creato gli spazi per un ragionamento concreto e completo sul settore. Registriamo la volontà di affrontare la questione, è una presa d’atto della situazione e delle tensioni affrontate dagli allevatori, a cui il latte è pagato meno di quanto costa a produrlo». Sulla stessa linea le dichiarazioni del presidente di Confagricoltura Mario Guidi che parla di «tregua» al presidio all’altro centro Galbani, quello di Corteolona nel Pavese.
Ora l’attenzione si sposta all’incontro di domani al ministero, dove allo stesso tavolo si siederanno tutti gli attori della filiera latte: allevatori, industria di trasformazione e grande distribuzione. Ed è lo stesso ministro Martina ad annunciare che oggi vedrà proprio i responsabili delle principali grandi catene distributive che operano in Italia, per capire su quali linee muoversi a sostegno delle produzioni lattierocasearie nazionali.
Al momento nessuna delle parti si sbilancia sui due capitoli più spinosi che hanno dato origine al contenzioso: la fissazione di un prezzo del latte alla stalla che sia remunerativo per gli allevatori; la messa a punto di un meccanismo di indicizzazione del prezzo che ammortizzi le oscillazioni di mercato della materia prima latte.
Attualmente gli allevatori italiani incassano un prezzo medio alla stalla di 34 centesimi il litro a fronte, denunciano, di costi di produzione che possono superare i 40 centesimi il litro. A questo aggiungono l’accusa che l’industria importa latte a basso prezzo da altri Paesi, per poi rivendere prodotti finiti ad alto valore aggiunto. Anche per questo, oggi e al tavolo di domani il ministro Martina chiede anche alla Grande distribuzione di essere interlocutrice dell’intera filiera.
Nella serata di ieri il gruppo francesce Lactalis ha preso atto della nuova situazione e con una nota spiega: «che nel pomeriggio è stato tolto il blocco al magazzino di distribuzione di Ospitaletto Lodigiano. Così, dopo quasi quattro giorni di fermo, forzatamente imposto dal presidio costante di manifestanti Coldiretti, il magazzino sta lentamente riprendendo la regolare attività. Il blocco totale delle attività di ricezione e consegna dei prodotti al magazzino – centro nevralgico di distribuzione della società in Italia – ha provocato una forte ed improvvisa riduzione della produzione, con la conseguente sospensione dei turni di lavoro di migliaia di persone tra gli stabilimenti e la forza vendita e, di conseguenza, anche la sospensione dell’approvvigionamento di latte, che siamo comunque risusciti a limitare ad un solo giorno.
La ripresa dell’attività logistica consentirà la regolare raccolta latte dai propri conferenti».
Roberto Iotti – Il Sole 24 Ore – 11 novembre 2015