Sono 26.519 milioni le tonnellate prodotte lo scorso marzo. In occasione del 5° Dairy Forum di Clal (Bardolino, 29 maggio) focus su trend, prospettive e opportunità per i player mondiali del settore
di Matteo Bernardelli. Rallenta la produzione di latte a livello mondiale e anche l’Unione europea nel primo trimestre del 2015, ha prodotto meno latte rispetto ai primi tre mesi del 2014. La fine delle quote latte, tuttavia, dovrebbe imprimere un’accelerazione dal mese di aprile. Lo scorso marzo, i principali Paesi esportatori di latte (fonte: Clal.it) si sono portati su una produzione lattiera pari a 26.519 milioni di tonnellate, contro i 26.736 milioni del marzo 2014.
I trend, le prospettive, le opportunità per i player mondiali del latte saranno alcuni dei molti temi esaminati al 5° Dairy Forum di Clal, in programma a Bardolino (Verona) venerdì 29 maggio, appuntamento preceduto da un focus giovedì 28 sui futures del latte e l’asta di Fonterra (il programma completo sul sito www.clal.it).
La Cina si conferma un mercato di grande interesse. A livello interno Pechino si sta strutturando per poter fronteggiare il crescente fabbisogno di latte, ma c’è anche chi ha intuito le opportunità che l’export nel Paese del Dragone potrebbe offrire. In Germania, innanzitutto. La Dmk (Deutsches milchkontor gmbh), che è la più grande azienda casearia tedesca, agli inizi dell’anno ha aperto un ufficio di collegamento a Shanghai, con l’obiettivo di presidiare meglio il mercato cinese. Il colosso olandese Friesland Campina, invece, ha scelto una strada diversa, come ha riportato il sito Want China Time: una joint venture 50-50 con la Cina Huishan Dairy Holdings, destinata a produrre e vendere alimenti per lattanti in Cina. Le opportunità sono d’altronde interessanti, ma la scelta della cooperativa nata nei Paesi Bassi parte da un presupposto differente.
È vero, infatti, che le importazioni di latte dall’Europa sono cresciute notevolmente negli ultimi anni (solo con riferimento al latte liquido si è passati da 185.000 tonnellate esportate in Cina dall’Ue-28 nel 2013 a 295.000 tonnellate nel 2014, con la previsione di salire ulteriormente a 400.000 tonnellate nel 2015, complice anche la fine del regime delle quote latte) e che, in particolare, la richiesta di polvere di latte per l’infanzia è stata soddisfatta nel 2014 per il 71,8% dal flusso proveniente dall’Unione europea, ma è altrettanto vero che un’alleanza con un partner cinese migliorerebbe di molto l’immagine di un esportatore “straniero”. Gli olandesi di Friesland Campina, interpretando al meglio la vocazione commerciale del proprio Paese, avrebbero appunto optato per un mix vincente fra l’immagine di qualità e di buona reputazione del prodotto europeo, con un’intesa locale, strategica per affermarsi nella catena della distribuzione cinese.
Il Nord Europa, come in altri frangenti, fa da apripista. E così, non stupiscono le alleanze transnazionali, finalizzate a gestire tendenze di espansione produttiva e, di conseguenza, di maggiore disponibilità di prodotto da collocare sui mercati internazionali. Solo pochi giorni fa, i soci della cooperativa olandese Doc Kaas, hanno votato a larghissima maggioranza l’operazione di fusione proposta dalla tedesca Dmk (ancora loro!), in seguito alla quale Doc Kaas opererà come controllata al 100% di Dmk, ma manterrà il suo nome e l’identità. Positivo il commento di Arjan Mold, ceo di Doc Kaas. “Siamo felici che così tanti membri interpretino la fusione con Dmk come la migliore opzione per conseguire gli obiettivi di Doc Kaas a breve e lungo termine – ha detto – e cioè un prezzo del latte stabile e competitivo, la continuità e una garanzia di acquisto”.
In Italia, simili operazione di fusione o anche solo di alleanze fra cooperative o fra cooperative e industriali, magari finalizzate a conquistare maggiori quote di mercato all’estero sarebbero realizzabili? Il 5° Dairy Forum di Clal potrebbe essere un buon momento per scoprirlo.
Il 5° Dairy Forum
Il programma del Dairy Forum, al via dalle ore 9, tocca i temi più importanti del comparto: latte, formaggi, ma anche nuovi ingredienti, burro, scenari internazionali, consumi, produzioni di qualità, nutrizione e accordi internazionali. Con una panoramica che abbraccia i più importanti mercati mondiali.
Si parte con Morten Lykke Poulsen (global innovation manager, Gea process engineering) con una relazione sui “Nuovi processi produttivi per ampliare la gamma degli ingredienti lattieri”; a seguire Giulio Mengoli (presidente Tetra Pak Italia) su “Trend globali dei consumatori e implicazioni per i prodotti lattiero caseari liquidi”; Francesco Biella (Iri), “I consumi di Formaggi nel mondo”; Mohamed El Damaty (Ceo, Domty, Egitto) su “Innovazioni nel settore lattiero-caseario in Egitto, la chiave per la crescita”. Per l’area Europa, Federazione Russa e Medio Oriente parlerà Francis Reid (policy & advocacy manager, Europe-Russia-Mea, Fonterra) con un approfondimento su “La strategia di Fonterra in azione: la creazione di una cooperativa di rilevanza globale”; Mehrnoush Amjadi Golpayegan (Deputy of R&D and production in Iran dairy industries co – Pegah, Iran) tratteggerà la situazione economica del comparto lattiero caseario iraniano; Michel Nalet (president, Eda European dairy association) illustrerà le “Strategie di penetrazione nei mercati mondiali delle imprese lattiero-casearie europee”.
Spazio agli accordi Ue-Usa nella relazione del professor Paolo De Castro (Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale Ue) sul tema “Dalla tutela della tradizione ai nuovi mercati: Dop e Igp nel negoziato Usa-Ue Ttip”. Il mercato indiano e gli obiettivi di crescita saranno al centro della relazione di R. S. Sodhi (managing director, Gcmmf Ltd., Amul); il professor Pier Luigi Rossi (medico specialista Scienza dell’alimentazione e docente all’Università di Bologna) parlerà della “Genomica nutrizionale del burro); la sessione conclusiva del 5° Dairy Forum è affidata a Francesco Pugliese (presidente Adm e amministratore delegato Conad).
Agronotizie – 27 maggio 2015