Etichettatura e valorizzazione del latte veneto, controlli funzionali all’origine, ristrutturazione dei debiti, aiuti nella promozione e commercializzazione all’estero, difesa del prezzo equo alla stalla, intensificazione dei controlli e della vigilanza contro frodi e contraffazioni e sostegno al consumo locale di latte e formaggi di qualità sono gli impegni che il Consiglio regionale del Veneto si è assunto ieri al tavolo convocato dal presidente Clodovaldo Ruffato e dal presidente della commissione agricoltura Dario Bond con i rappresentanti dei produttori del latte e delle associazioni del mondo agricolo per fronteggiare la crisi del settore lattiero caseario.
Ruffato, Bond e i capogruppo consiliari hanno predisposto un documento unitario, che sarà votato dal Consiglio regionale nella seduta della settimana prossima, che impegna la Giunta ad una serie di iniziative a tutela e valorizzazione della produzione lattiero casearia veneta. Il problema – come hanno riassunto i rappresentanti di Coldiretti, Confagri, Cia e Copagri, unitamente ai rappresentanti delle associazioni allevatori e produttori lattiero casearie e alle tre centrali venete del latte (Latteria Vicentine, Busche e Soligo) – è il crollo del prezzo del latte (precipitato a 30 centesimi al litro) e la concorrenza dei prodotti lattiero caseari del Nord Europa, determinato dalla fine delle quote latte. Per un paese come l’Italia, che produce 110 milioni di latte ma ne importa 90 milioni, l’ulteriore liberalizzazione rischia di produrre una progressiva perdita di competitività. “In Italia ha già chiuso una stalla su cinque – ha ricordato Ruffato – con una perdita di 32 mila posti di lavoro. I 110 milioni previsti dal Ministero per le politiche agricole per il settore zootecnico rischiano di essere ben poca cosa rispetto alle esigenze delle 36 mila aziende produttrici di latte oggi in attività”. Da qui l’impegno di tutte le forze politiche presenti in Consiglio a fare leva sul bilancio regionale 2015 per individuare forme di aiuto specifico per la filiera lattiero-casearia veneta, premiando in particolare le produzioni di qualità. “Nel bilancio di previsione dovremo reperire risorse – prospetta Ruffato – per assicurare il monitoraggio della filiera lattiero casearia, ottimizzare i costi di produzione, valorizzare la qualità del latte regionale, contrastare la concorrenza sleale e promuovere all’estero le eccellenze delle produzioni locali. Ma dovremo investire anche in nuove strategie, come la possibilità di contenere le eccedenze attraverso impianti di produzione di latte in polvere”. Una sfida non facile viste le ristrettezze di bilancio che si prospettano per il 2015. La manovra finanziaria presentata dalla Giunta e attualmente al vaglio del Consiglio – ha avvertito il presidente della commissione Agricoltura Bond – ha dimezzato da 14 a 7 i milioni destinati al settore primario.
13 febbraio 2015