A distanza di due anni il quotidiano Riformista torna, con un approfondimento, sullo scandalo del latte crudo non pastorizzato. Da quell’inchiesta, nel dicembre 2008, un’ordinanza del ministero della Salute che impose sui bancolat la scritta “prodotto da consumarsi solo dopo bollitura”. Ordinanza che, in scadenza, è stata prorogata oggi. Tutto bene quindi? Non proprio, spiega il Riformista: i casi di infezioni alimentari associate al consumo di latte crudo continuano a verificarsi e a colpire soprattutto i bambini. Nel 2010 ben 41 piccoli sono stati vittime della sindrome emolitico uremica. E nell’aprile prossimo si celebrerà il primo processo scaturito dall’inchiesta della Procura di Torino.
«Su questa vicenda – dice il vicepresidente SIMeVeP, Roberto Poggiani – ci troviamo di fronte a esigenze diverse che vanno compenetrate. Da una parte la convinzione, di tanta parte dei consumatori, secondo cui per i prodotti alimentari tradizione e natura sono per forza sinonimo di purezza e salute. Dall’altra le giuste istanze dei produttori che, in un momento di grave crisi, cercano nuove forme di remunerazione. Su tutto però c’è la necessità imprescindibile di tutelare la salute dei cittadini. D’altra parte, in questo contesto, desta qualche perplessità la notizia, di questi giorni, di un accordo tra Nas e Assolatte, su cui ci riserviamo qualche approfondimento»