Il dono di Raffaele Lombardo costa alle casse dell’Asp ventottomila euro all’anno. È questa la cifra che il manager verserà all’Istituto zootecnico regionale per accudire il cavallo donato dal governatore a Villa delle Ginestre, la struttura per la riabilitazione e la cura dei pazienti con lesioni spinali. Dare da mangiare e ripulire “Zorro”, che presto avrà anche la compagnia di un asinello, costerà duemila e trecento euro al mese. Più del doppio del costo della pensione completa di un cavallo da trotto all’Ippodromo. Dovrebbe essere utilizzato per l’ippoterapia, ma da quando è arrivato, quattro mesi fa, sulla sua groppa non è mai salito nessuno: il personale non è formato e manca persino la sella speciale per i medullolesi.
La firma della convenzione tra il direttore generale dell’Asp Salvatore Cirignotta e il presidente dell’istituto zootecnico Antonino Nascè è del 27 marzo scorso, ma l’accordo risale al 22 dicembre, il giorno in cui “Zorro” è arrivato nella struttura di via Castellana accompagnato dal presidente Lombardo in persona.
La delibera 302, appena pubblicata, prevede di destinare 28.020 euro all’anno all’istituto che dipende dall’assessorato regionale delle Risorse agricole. Il servizio – si legge – comprende la somministrazione di alimenti, la pulizia della stalla, la rimozione e l’asportazione della lettiera. Sono escluse, però, le cure veterinarie e i farmaci, che rimangono a carico dell’Asp. Il personale sarà
presente per 4 ore al giorno solo nei giorni feriali: dalle 7 alle 9 e dalle 15 alle 17.
Secondo il preventivo, serviranno 10 euro al giorno per comprare 8 chili di fieno, 5 di mangime, 10 di truciolo per lettiera. E poi 60 euro ogni 40 giorni per la manutenzione degli zoccoli. La fetta più grossa, 20 mila euro, sarà usata per pagare lo stipendio e i contributi del personale.
E pensare che per mantenere il cavallo, fino ad oggi, sono bastati appena 70 euro al mese, meno di 2 euro e 50 al giorno: 35 euro per le balle di fieno e 35 per il mangime. Costi che, per l’asinello, sarebbero più che dimezzati. L’Asp, invece, sborserà 2.300 euro mensili. Più del doppio di quanto costa mantenere un cavallo da corsa all’ippodromo, dove i prezzi oscillano dai 700 euro per le scuderie più economiche ai 1.300 per quelle più blasonate e gli animali hanno un’assistenza globale per tutto il giorno.
Senza contare che il servizio di ippoterapia annunciato con tanto di taglio di nastro e comunicati stampa non è mai partito. I pazienti attaccano l’azienda: “Anziché spendere soldi per servizi inutili – punta il dito Salvatore Balistreri, presidente dell’associazione dei medullolesi – dovrebbero investire sulle cose davvero importanti: un’intera ala dell’ospedale non è ancora attiva perché manca il personale qualificato e non è mai decollata l’attività di cura. Qui si continua a fare solo riabilitazione”. I vertici aziendali, interpellati sulla tempistica dell’attivazione del servizio, si trincerano dietro il silenzio. Ma intanto sborsano i soldi per mantenere un cavallo che passa 20 ore al giorno chiuso in una stalla.
Da dicembre ad oggi, ad occuparsi di lui, sono due operai dell’istituto. Finora hanno prestato servizio a Villa delle Ginestre per quattro ore al giorno pagate come straordinario. I due stallieri sono autorizzati a recarsi nella struttura esclusivamente nei giorni feriali. Durante le feste pasquali, “Zorro” rimarrà digiuno. Almeno fino a martedì mattina. Ma – è proprio il caso di dirlo – a caval donato non si guarda in bocca.
(10 aprile 2012) Repubblica