Microrganismi, funghi e insetti, sono solo alcuni dei novel food che potranno essere commercializzati anche nel Vecchio continente; chiunque voglia importare sul mercato europeo alimenti rientranti in queste nuove categorie, potrà farlo senza chiedere l’autorizzazione ai singoli Paesi membri ma direttamente alla Commissione europea, previo parere positivo dell’Efsa.
La nuova normativa, in vigore a partire dal 1° gennaio 2018 (eccetto alcune disposizioni), è stata introdotta con il regolamento Ue n. 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai nuovi alimenti, che abroga il regolamento Ce n. 258/97, il primo ad occuparsi del tema e che individuava tutti quei prodotti non consumati in modo significativo nel territorio dell’Unione.
Il Parlamento europeo è così intervenuto per aggiornare la categoria dei cibi «inusuali» sui quali non legiferava da tempo, scelta dettata dalla costante evoluzione del settore alimentare, anche in campo tecnologico. Infatti sono ricompresi nella categoria ampliata dei novel foods, non solo insetti e larve, che hanno destato tanto scalpore, ma anche tutti quegli alimenti con strutture molecolari nuove o modificate (senza intendere con ciò gli alimenti geneticamente modificati, che rientrano già nell’ambito di applicazione del regolamento Ce n. 1829/2003).
Come si diceva, la novità più eclatante del regolamento riguarda gli insetti quale categoria di alimenti, fatto del tutto nuovo per le popolazioni occidentali, pur non essendo in assoluto un’innovazione. Infatti l’entomofagia (dal greco entornos, «insetto», e ohagein, «mangiare») è un regime alimentare molto diffuso in alcune parti del mondo, in particolare in Asia, ma già utilizzato in epoca preistorica per nutrire gli uomini prima della scoperta della caccia e dell’agricoltura.
Per verità nel territorio dell’Unione siffatti alimenti esistono da tempo, infatti gli abitanti della Sardegna sono ben avvezzi al consumo di un formaggio tradizionale proprio caratterizzato dalle larve di insetti; tuttavia la nostra cultura ci impedisce di accettare appieno una tale novità, sulla quale soprattutto ci si interroga circa i possibili rischi legati alla sicurezza alimentare di tali categorie di cibi.
Sul punto è già intervenuta l’Efsa, che suggerisce di applicare i sistemi di controllo già esistenti; tuttavia si è ritenuto necessario espletare ulteriori indagini vista l’assenza di dati in merito. In ogni caso la Commissione autorizzerà l’inserimento dei nuovi cibi se «… in base alle prove scientifiche disponibili, l’alimento non presenta un rischio di sicurezza per la salute umana …», pertanto sono già previste alcune condizioni in merito alla food safety e food security.
Per concludere, uno studio del 2013 della Fao, elencava i vantaggi legati al consumo degli insetti: essi sono infatti ricchi di proteine e di elementi nutritivi oltre ad aver un basso costo e un basso impatto ambientale per la loro produzione, parrebbero dunque la soluzione migliore per sfamare la sempre più numerosa popolazione mondiale.
Italia Oggi – 27 luglio 2016