Presentato oggi un Manifesto con l’intesa tra medici e Ministero sulle nuove norme sull’appropriatezza prescrittiva introdotte dai nuovi Lea e che manderanno in soffitta il decreto appropriatezza dello scorso dicembre. Lorenzin: “Istituito un regime innovativo sia per le condizioni di erogabilità sia per le indicazione prescrittive. Il manifesto
“Il medico potrà continuare a prescrivere tutto quanto riterrà opportuno”. Così si legge nel Manifesto messo a punto dal Ministero della Salute e dalla Fnomceo alla luce dei nuovi Lea al cui interno sono inserite nuove misure su condizioni di erogabilità e indicazioni prescrittive che manderanno in soffitta il famigerato e polemico decreto sull’appropriatezza prescrittiva varato lo scorso dicembre.
Con i nuovi Lea le prestazioni per cui ci saranno condizioni di erogabilità scendono a circa 40 rispetto alle circa 200 del vecchio decreto e riguarderanno per ora alcune radioterapie, i test genetici e poco altro mentre non ci sono più per esempio per le risonanze del ginocchio, mentre per le altre vi saranno delle indicazioni prescrittive. Ma la partita non finirà qui, nei Lea si prevedono infatti altre intese Stato-Regioni per modificare indicazioni di erogabilità di altre prestazioni. E in ogni caso il nuovo sistema prevede un aggiornamento costante sia dei Lea che delle prestazioni soggette a parametri di appropriatezza.
La partita delle sanzioni (già sospese da una circolare ministeriale) per i medici che non si attengono alle regole sarà demandata in prima istanza ad un accordo Stato-Regioni e poi le norme saranno inserite nei contratti. In ogni caso non ci saranno sanzioni su singole prestazioni fuori norma.
“Nel dpcm sui nuovi Lea superiamo di fatto il decreto appropriatezza e si istituisce regime innovativo sia per le condizioni di erogabilità sia per le indicazione prescrittive” – ha detto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in conferenza stampa. Ma soprattutto – ha precisato – instauriamo un nuovo metodo di lavoro (che vorrei rendere sistematico) di collaborazione sempre più stretta tra ministero, associazioni dei medici e società scientifiche. Il cui obiettivo è fornire strumenti per operare in scienza e coscienza e offrire ai cittadini un’ampia gamma di offerta in modo che possano soddisfare le richieste e la loro domanda di salute”.
“Da subito avevamo denunciato le paure nei cittadini e nei colleghi per il ‘vecchio’ decreto sull’appropriatezza”, ha detto il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani.
“Questa di oggi è una risposta che diamo ai medici e ai cittadini. Occorre recuperare terreno in merito al disagio dei medici che è evidente, e alle preoccupazioni dei pazienti che vedevano venir meno la possibilità del medico di prescrivere in autonomia. In ogni caso dobbiamo tenere conto delle regole perché non si può pensare avanti senza. Bisogna tenere conto delle evidenze: Non è che un paziente che vuole un esame x che non gli è dovuto perché non ha niente a che vedere con la sua patologia può portare a casa quella richiesta. Il paziente dev’essere informato e deve ricevere ciò che veramente gli serve”.
“I medici – ha aggiunto – sono comunque perfettamente consapevoli delle necessità di assicurare una sostenibilità al servizio sanitario nazionale e quindi saranno autonomi ma anche responsabili. Speriamo con questa intesa di aver riportato un po’ di serenità”, ha concluso la presidente Fnomceo.
QS – 15 luglio 2016